iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Kaunis Kuolematon – Kylmä Kaunis Maailma

"Kylmä Kaunis Maailma" è un disco all'insegna di un death-doom melodico di rara versatilità.

Kaunis Kuolematon – Kylmä Kaunis Maailma

Dopo aver recensito per ben due volte i Kuolemanlaakso eccoci alle prese con un monicker piuttosto simile come quello dei Kaunis Kuolematon; inutile dire che anche qui ci troviamo immersi mani e piedi nella magnifica terra dei mille laghi alle prese con un’altra band che potrebbe rivelarsi tra le scoperte più eccitanti dell’anno.

L’uso del condizionale non è riferito a dubbi sul contenuto musicale di Kylmä Kaunis Maailma bensì proprio alla difficoltà che avrete avuto (almeno che non abbiate ascendenze finniche) nel pronunciare correttamente il titolo; il ricorso integrale alla lingua madre rischia, infatti, di rivelarsi un ostacolo per quelle fasce di ascoltatori meno forniti di pazienza e di apertura mentale.
Superato questo relativo scoglio risulta però facile innamorarsi perdutamente dei Kaunis Kuolematon, capaci di comporre un disco all’insegna di un death-doom melodico di rara versatilità.
Lo spettro nobile quanto ingombrante dei Swallow The Sun aleggia inevitabilmente sul disco, e non è escluso che l’artificio linguistico sia anche un modo per rendere meno automatici certi accostamenti, ma va detto che, al di là di similitudini più o meno evidenti, i nostri mantengono quale tratto comune con i loro maestri soprattutto la stupefacente capacità di comporre melodie difficilmente accantonabili, inserendole in un contesto sonoro robusto ma sempre dotato del giusto equilibrio.
La prestazione vocale di Olli Saakeli Suvanto è eccellente, priva com’è di sbavature nelle parti in growl e in screming (sulla falsariga quindi del miglior Kotamaki), così come quella di Mikko Heikkilä, il quale in aggiunta alle sei corde si occupa anche delle evocative clean vocals, utilizzate a profusione nei brani più rilassati e in quelli dai tratti epicheggianti.
Il livello complessivo ben oltre la media non impedisce a qualche traccia di spiccare sulle altre, in particolare la splendida En ole mitään, dal tasso emotivo irresistibile e abbinata anche ad un video strappalacrime, o la successiva Sieluni sirpaleet, senza dimenticare la superlativa Aamu.
Anche se i Kaunis Kuolematon si fanno preferire nei frangenti più emozionali, pure quando spingono sull’acceleratore risultano coinvolgenti spostandosi decisamente sul versante death melodico, ma in ogni singolo momento dell’album la band finnica dimostra una spiccata personalità che riesce a farle superare con disinvoltura i limiti imposti dal genere e le inevitabili comparazioni con i nomi più pesanti del settore.
Come detto in avvio, la scelta di cantare in lingua madre temo che possa comportare la chiusura di diverse porte nei confronti dei Kaunis Kuolematon, almeno al di fuori dei confini patri, mentre, per loro fortuna, sul fronte interno si trovano ad avere a che fare con una popolazione numericamente esigua ma incredibilmente ricettiva verso generi musicali che altrove (qualcuno ha detto Italia ?) non vengono minimamente presi in considerazione a livello mediatico (ci tengo a ricordare che nel 2006 la Finlandia trionfò all’Eurofestival mandando in propria rappresentanza nientemeno che i Lordi)
Ma, al di là di tutte queste considerazioni, Kylmä Kaunis Maailma resta a mio avviso uno dei migliori dischi usciti in questo primo terzo del 2014 e tanto deve bastare per spingervi a fare una piacevole full-immersion di finlandese.

Tracklist:
1. Pimeyden valtakunta
2. Itsestään kuollut
3. Kivisydän
4. Kuolematon
5. En ole mitään
6. Sieluni sirpaleet
7. Pahan kasvot
8. Aamu
9. Haudasta hautaan

Line-up:
Jarno Uski – Bass
Miika Hostikka – Drums
Olli Saakeli Suvanto – Vocals
Ville Mussalo – Guitars
Mikko Heikkilä – Guitars, Vocals (clean)

KAUNIS KUOLEMATON – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

Silent Vigil – Hope and Despair

Se in passato il sound traeva principalmente linfa dall’insegnamento dei Daylight Dies, tutto sommato Hope and Despair è un album che si muove in continuità con quello stile, che qui viene ulteriormente ribadito dando alla fine l’auspicato seguito, sia pure con il nuovo moniker Silent Vigil, alla brusca archiviazione degli Woccon avvenuta dieci anni fa.