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Recensione : Kezia – The Dirty Affair

The Dirty Affair, anche per la sua durata ridotta, va ascoltato tutto d'un fiato, lasciando che la band ci rapisca e ci porti ancora una volta in questo "paese delle meraviglie" delle sette note

Tutta la musica moderna racchiusa in trentacinque minuti, questo è quello che ci regalano i lombardi Kezia, band nata appena due anni fa, all’esordio per Logic(il)logic con un monumentale album intitolato The Dirty Affair.

Per semplifficare qui si parlerà di prog metal, anche perchè, se avessi dovuto scrivere tutti i generi che affiorano da quest’opera, la descrizione sopra sarebbe stata lunga come la recensione.
L’ album stupisce, lasciando l’ascolatore in balia di questi cinque geni dello spartito che, di fatto, hanno racchiuso nel loro songwriting praticamente tutto ciò che è stato suonato in più di mezzo secolo di musica e lasciato il microfono ai più bravi vocalist della scena … Ah no, scusate, mi dicono che il cantante è solo uno, Pierlorenzo Molinari, un mostro nel saper interpretare tutte le varianti musicali della band, con una personalità ed un talento pazzesco, protagonista di una prova straordinaria: in poche parole, uno dei migliori cantanti sentiti negli ultimi anni, .
The Dirty Affair è un lavoro che sa tanto di musical, nel suo essere teatrale, sinfonico, metallico, ma assolutamente privo di clichè, difficile da interpretare e da descrivere, almeno per chi ha il brutto vizio di dividere la musica in settori e alzare barricate dove non dovrebbero esistere; in special modo quando si parla di arte, che qui viene sublimata da composozioni che, come un ape sui fiori, si poggiano e rubano polline dal metal, dal rock, dal jazz, dal soul, dallo swing, regalando momenti di stupefacente musica a 360°.
Non cè un momento in cui la band smette di stupire in questo album, dove si viene rapiti dai cambi repentini di atmosfere che alla fine creano un non genere, una vera alternativa a quello che tutti noi siamo abituati ad ascoltare.
Quasi superfluo rimarcare quanto la tecnica strumentale nel gruppo sia elevatissima: detto del vocalist, vanno esaltate giustamente la sei corde di Antonio Manenti, la spettacolare sezione ritmica (Fabio Bellini al basso e Michele Longhena alle pelli) i tasti d’avorio di Alberto Armanini, che ricamano, epicizzano e fanno da collante al sound della band: è tutto un susseguirsi di sorprese che i Kezia estraggono come fossero conigli dal cappello di un prestigiatore.
The Dirty Affair, anche per la sua durata ridotta, va ascoltato tutto d’un fiato, lasciando che la band ci rapisca e ci porti ancora una volta in questo “paese delle meraviglie” delle sette note; considerato che si tratta di un ep, non oso immaginare cosa potrànno riservarcii geniali Kezia in occasione di un futuro full length.

Tracklist:
1 – Before I Leave
2 – Ebola
3 – The Dirty Affair (Between Pelican and Bear)
4 – Sneakers
5 – Barabba Son’s Song
6 – Quendo
7 – Preludio
8 – Treesome

Line-up:
Pierlorenzo Molinari – Vocals
Antonio Manenti – Guitars
Alberto Armanini – Keyboards
Fabio Bellini – Bass
Michele Longhena – Drums

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