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Recensione : King Django – Roots Tonic

King Django - Roots Tonic: nuovo lavoro per King Django che riunisce alcuni protagonisti della scena reggae ska mondiale e non. King Django ha mili...

nuovo lavoro per King Django che riunisce alcuni protagonisti della scena reggae ska mondiale e non. King Django ha militato nei The Boilers ( seminale ska band di NYC), nei Skinnerbox, nei Stubborn All Stars, per poi lavorare come solista, fondando iVersion City Studio, dove molti hanno inciso, e dove è stato registrato anche questo cd.Personalmente del King vi consiglio “Roots and culture” (Triple Crown Rec.), cd molto bello, dove allo ska e al reggae si fonde la musica klezmer, le radici di King Django. Questo “Roots tonic” ci riporta indietro al reggae anni settanta, epoca del conscious reggae.Tutto il lavoro è pervaso da uno spirito reggae vissuto in pieno, con molta passione e cognizione di causa.Si comincia dal suadente ritmo di “ It’s all over”, poi la calda voce del King ci porta a “Hard, hard thing” quasi rocksteady, molto bella. La terza tracia è un bel riddim da dancehall su cui Django fa toasting alla grande. “Too many things” è nella miglior tradizione di King Django, cantante sempre attento alla melodia, molto lover.Coscienza politica in “In this time”, che parla dell’ansia di sicurezza e della corruzione presenti nella società americana e non solo, testo che sembra venire dritto dritto dagli anni settanta del reggae giamaicano, ma i tempi sono poi cambiati?…”we must react, we must fight back” Arriva Roger T per una combination in “No trial”, canzone solare da amaca sulla spiaggia.Poi compare direttamente dalla Germania Dr. Ring Ding, che non ha certo bisogno di presentazioni, just “Rock and come in”.In “Lyrics architect” c’è King Django al meglio, la nona traccia è un filo di fumo che si alza lentamente. “The bottle” è una piccola perla, parla di alcolismo come pochi ne hanno parlato e la musica è veramente bella. Quasi alla fine del viaggio si arriva alle “Zion gates”, pezzo strumentale, miraggio in un assolato deserto. Per l’ultima traccia torna Roger -T, percussioni nyabinghi alla Count Ossie, Ras Michael tanto per intenderci, preghiera alla maniera rasta.Davvero un gran bel cd, King Django non sbaglia un colpo, la produzione è ottima, merita tanto, molto più di quello che ha raccolto fino ad ora. Da sentire assolutamente. BIG UP KING!!

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