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Recensione : Kongh – Counting Heartbeats

Un salto all’indietro fortemente consigliato

La riedizione di Counting Heartbeats, full-length di esordio della sludge-doom band svedese Kongh, a cura della Agonia Records, è una di quella classiche operazioni in grado di fornire un senso ad iniziative di questi tipo che invece, frequentemente, rappresentano solo un modo come un altro per spillare quattrini agli appassionati senza fornire motivi particolarmente validi per procedere all’acquisto.

In questo caso, al contrario, pretesti per investire qualche eruro ce ne sono diversi, a patire dal valore intrinseco del disco , che resta senza dubbio una delle migliori espressioni del genere pubblicate nello scorso decennio e picco assoluto nella carriera dei Kongh, anche se “Shadows Of The Shapeless” e, soprattutto, il recente “Sole Creation” restano in ogni caso dei buonissimi lavori.
Il secondo dei due cd della lussuosa confezione, che nella sua prima tiratura comprende anche una t-shirt della band, contiene invece il demo d’esordio risalente al 2006 e soprattutto la lunghissima Drifting On The Waves, pubblicata originariamente nello split con gli Ocean Chief.
Questa riedizione costituisce, quindi, una succulenta occasione sia per chi non conosce ancora i Kongh sia anche per chi ha già avuto modo di apprezzare il loro sludge-doom ipnotico e a tratti inquietante, caratterizzato dal frequente uso di isolati ed ossessivi accordi di chitarra.
Insomma, per una volta, un salto all’indietro fortemente consigliato.

Tracklist:
DISC I
Counting Heartbeats:
1. Pushed Beyond
2. Counting Heartbeats
3. Adapt The Void
4. Megaprimatus
5. Zihuatanejo

DISC II
Demo 2006:
1. Zihuatanejo
2. Adapt The Void
3. Turn Into Dust
4. Thunders Collide
Split with Ocean Chief:
5. Drifting on Waves

Line-up :
Tomas Salonen – Drums
David Johansson – Guitars, vocals
Oscar Ryden – Bass

KONGH – Facebook

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