Nel 2023 un gruppo italiano ha prodotto un gran bel ep di rap metal bello oscuro e contundente : loro si chiamano Kuadra, il disco si chiama “Discoduro” e esce per la svedese Icons Creating Evil Art che si contraddistingue per la varietà e la qualità delle sue ultime uscite.
I Kuadra riescono nella difficilissima impresa di legare il rap ad un universo tenebroso e quasi metal, sviluppando all’estremo certe cose che ha fatto Salmo anni fa e si possono ritrovare in ottimi gruppi come i DubZenStep, The Old Skull, Dsa Commando ed altri, in una cerchia ristretta che si rivolge ad una comunità molto sotterranea ma bellissima. “Discoduro” è uno di quei piccoli miracoli che arrivano dalla provincia italiana, sia essa Vigevano come in questo caso o Cosenza, che arrivano come meteoriti impattando duramente al suolo e facendoci capire molte cose. Questo ep è un manuale di come la nostra società si stia avviando gioiosamente alla distruzione e forse è meglio così. Yuri La Cava, cantante e autore dei testi del gruppo, è un tesoro da proteggere sia per la sua urgenza nel cantare e anche i suoi testi che sono davvero unici, politici nel vero senso della parola, senza tregua e senza assoluzione, con delle musiche davvero adeguate e potenti, che ampliano i nostri sensi durante l’ascolto.
I Kuadra continuano un percorso iniziato da gruppi come i Linea 77 che proposero un crossover totalmente differente rispetto a quello anglosassone, ed infatti i testi in italiano dei Kuadra in inglese non sarebbero così devastanti come nella nostra lingua. Un testo come “Robinud”, con un tappeto musicale super moderno e che adegua il crossover ai nostri tempi, è difficile da sentire in questa epoca politicamente super corretta e sono taglienti come affilata è la musica davvero potente. Un fiume di suoni e di parole, immagini forti e della nostra vita quotidiana perché alla fine la vera protagonista di questo ep è l’Italia con tutte le sue storture e problemi, e siamo noi che facciamo l’Italia.
Un disco molto forte, attuale e che scava nel profondo di un suono che non ci ha mai lasciato e che arriva qui ad una sua ulteriore mutazione senza mai perdere le sue caratteristiche principali. “Discoduro” è figlio degli hard disk ma anche degli anni duemila e di cosa è diventato l’hip hop a queste latitudini.