Se c’è una certezza al termine dell’ascolto di questo primo album dei Kynesis, questa consiste nella difficoltà oggettiva di catalogarlo in uno stile specifico.
Infatti, ogni qualvolta pare d’avere inquadrato il sound della band torinese, il brano successivo arriva a ridefinire, quando non addirittura a ribaltare, quanto dedotto in precedenza.
Non di rado questa caratteristica si può rivelare un potenziale boomerang, perché il rischio di disorientare un audience pigra è piuttosto elevato: per fortuna, quando una tale versatilità è accompagnata da doti compositive di rara efficacia come quelle mostrare dai Kynesis, tale rischio viene scongiurato.
I, Iconoclast è il primo carico piazzato dalla band, un post hardcore sostenuto da un grande impatto melodico che si imprime a forza nella memoria e che, probabilmente, si rivela il picco qualitativo di Kali Yuga.
Il fatto che ciò coincida con la prima vera traccia (il lavoro in realtà viene aperto e chiuso da due strumentali in apprezzabile stile space ambient) non significa affatto che il resto del disco si riveli sotto tono, tutt’altro: una serie di brani dall’enorme impatto, sia che appaiano contigui al death melodico, che attingano al più classico postmetal o che lambiscano territori black, almeno per le ritmiche, senza neppure disdegnare talvolta sfumature sinfoniche, si susseguono senza lasciare tempo all’ascoltatore di metabolizzare una specifica impronta, in uno spesso entusiasmante e caleidoscopico alternarsi di emozioni e sensazioni.
Nonostante questa accentuata versatilità, come detto, i Kynesis riescono ugualmente a mantenere coesa una tracklist solo apparentemente disomogenea, grazie ad un tratto compositivo del tutto personale, a partire dallo screaming di stampo hardcore di Ivan fino all’ottimo lavoro d’insieme esibito dall’intera band.
Un disco, questo, che potrebbe essere giudicato sorprendente per la qualità espressa solo da chi non si è ancora accorto del fatto che, in questo 2014, l’underground metal italiano sta sfornando a getto continuo dischi e band di livello eccelso.
Se poi tutti, musicisti ed addetti ai lavori inclusi, continuano pervicacemente a sostenere che, in realtà, una scena tricolore vera e propria non esiste, beh, chi se ne importa, finché i risultati sono quelli esibiti dai Kynesis con Kali Yuga …
Tracklist:
1. Enter the Dark Age
2. I, Iconoclast
3. Gods from Ancient Skies
4. The Screamer
5. Karma
6. Redrum
7. Ex-Stasis
8. Chakra
9. Pancosmic Being
10. Monad
Line-up:
Ivan – guitars, vocals
Giacomo – bass
Francesco – synth, keyboard, programming
Luca – guitars
Alessio – drums
Una risposta
Grazie mille per averci recensito e per gli ottimi commenti!