I matrimoni fra cristiani e musulmani rendono ancora più solida la coabitazione religiosa in Senegal. Nel momento in cui noi osserviamo una guerra fra cristiani e musulmani in molti paesi, la popolazione senegalese dà l’esempio al mondo intero. La convivenza esemplare della popolazione al 95% musulmana e al 5% cristiana costituisce i fondamenti della stabilità politico-sociale di questo paese: “È un dono raro”.
È un accordo secolare e una coabitazione santa e senza intoppi. Il sincretismo religioso è una bella realtà che costituisce una delle garanzie della solidità sociale e politico in Senegal, paese dell’ospitalità.
Qui il buon vicinato fra cristiani e musulmani è una realtà brevettata. “È un dono veramente raro che non troviamo altrove. È ciò che fa in modo che il Senegal sia un paese equilibrato”.
La comunità musulmana coabita in pace con la minoranza cristiana. C’è un clima sereno, che favorisce i matrimoni misti interconfessionali, che sono frequenti. Uniti dalla loro cultura comune, le famiglie cristiane e musulmane cementano il dialogo interreligioso. Il Senegal è il solo paese al mondo che ha un cimitero metà musulmano e metà cristiano.
I cristiani e i musulmani sono già legati grazie alla loro cultura comune, antecedente all’importazione delle due religioni. Hanno le stesse credenze ereditate dalle pratiche animiste e dallo spirito di solidarietà molto presente in Senegal, tanto che si invitano fra di loro alle feste religiose. La celebrazione dell’īd al-fiṭr (la fine del digiuno in Senegal) è celebrata allo stesso modo dell’Assunzione. Anche la poligamia, largamente diffusa e accettata dai musulmani senegalesi, si ritrova a casa dei cristiani. “Certi cristiani sposano più donne, ma ne dichiarano solo una alla loro parrocchia”.