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Recensione : Lagrù – Vegani Al Mcdrive

Questi cinque ragazzi sono la dimostrazione che l'underground italiano e vivo e vegeto e ricco di artisti validi ed i Lagrù sono una di quelle band che non farà fatica a ritagliarsi un angolo di soddisfazioni.

Tornano i Lagrù con il nuovo album “Vegani al McDrive” targato Revubs ed interamente cantato in italiano, sulla lunghezza di nove tracce. Il disco vuole raccontare il disagio di un’intera generazione, quasi come in un “selfie” generazionale. “Vegani al McDrive” è un ossimoro concettuale che racconta l’incoerenza e l’instabilità della nostra generazione, che qui è manifestata dall’equilibrio precario di una ragazza come tante altre, in bilico su un trono poco solido e molto fragile, da lei stessa costruito quasi per gioco.

“Vegani al McDrive” segue il singolo pubblicano ancora per la Revubs dal titolo “Foglio Illustrativo”, un acquerello sulla fisiologica incoerenza propria dell’età post-adolescenziale. Questi sbalzi di umore sono la concretizzazione di stati d’animo annichilenti come la confusione e l’indecisione, legati a un’età che non vede nessun orizzonte di certezza.

Musicalmente parlando siam di fronte ad un disco dal sound genuino, che vede influenze alternative indie/rock il cui suono leggero ma deciso, rende questo disco attuale e al passo con i tempi.

I Lagrù, con questo album dimostrano che basta poco per creare qualcosa di unico e perfetto, riuscendo a conferire dinamiche ad effetto per tutta la durata dell’album

partendo in punta di piedi con la traccia che è stata il singolo dell’album “Foglio Illustrativo” per poi premere sull’acceleratore con la traccia “Platano”.
Una linea che vuole comunque rimanere su scie più morbide sono il marchio di fabbrica della band che regala momenti più melodici con la bella “Vegani al McDrive” o se preferite “Pesce Rosso”. Una seconda parte comunque più melanconica con liriche più profonde e ricche di contenuti davvero interessanti.
Un sound lineare, leggero, il cui moto ondulatorio è determinato da picchi di suoni leggermente adrenalinici , ben supportati da un basso chiaro che riesce comunque a scaldare l’ambiente reso ancora più particolare da una linea di batteria ridotta ai minimi termini ma che sicuramente lascia un contributo importante alla causa.

Tutto ovviamente amalgamato a dovere da una voce preparata e ben assestata che riesce ade infondere sensazioni positive.

Questi cinque ragazzi sono la dimostrazione che l’underground italiano e vivo e vegeto e ricco di artisti validi ed i Lagrù sono una di quelle band che non farà fatica a ritagliarsi un angolo di soddisfazioni.

ETICHETTA: Revubs

TRACKLIST
1. Foglio illustrativo
2. Un fiore tatuato
3. Platano
4. G.R.U.
5. Rifugiato
6. Vegani al Mc Drive
7. Pesce rosso
8. Fotografi e DJ
9. Un giorno da poeta

LINE-UP
Raffaele Dottarelli: voce
Michele Cannavacciolo: chitarre, tastiere, percussioni, cori
Glauco Ricoveri: batteria
Valerio Fantozzi: basso elettrico
Apaks: tastiere, cori

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