(Fanfulla 5a mercoledi 23 novembre 2016)
I mercoledi romani stanno prendendo una piega molto molto interessante; nonostante gli sgombri, nonostante le chiusure preventive e nonostante il clima monsonico delle ultime settimane questa città, a livello di musicale, sembra più viva che mai. A conferma di ciò questo 23 novembre c’è un appuntamento imperdibile per gli appassionati rockerz capitolini. Al Fanfulla 5a arrivano i Lame; trio di casa a Torino che oggi presenta il loro nuovo disco dopo il brillante esordio Shall Enter First per Alien Snatch Records. Trattasi di uno split a 12’ con i miei concittadini Big Mountain County per la nostrana Annibale Records.
Arrivo al circolo arci di via Fanfulla da Lodi poco prima delle 23.30 e noto con piacere che la band ancora non è salita sul palco; con dispiacere invece prendo atto sia che il pubblico non è quello delle grandi occasioni, sia che sul banchetto del merch non c’è il disco di cui sopra; che invece avrei volentieri fatto mio. Tempo di ordinare da bere al bancone e la band attacca sul palco. Magicamente la sala comincia ad affollarsi. I Lame partono lenti e il mio ricordo di un loro live fotonico in quel del Binic Festival dopo due pezzi sembra svanito.
Ma il trio piemontese mi fa subito ricredere; forse da musicisti navigati quali sono – Massimo Scocca e Stefano Isaia alle chitarre e Maria Mallol Moya alla batteria – aspettavano che il pubblico si scaldasse; ma alzano rapidamente il tiro incanalando il loro show in un continuo mescolarsi di blues marcio, punk tossico e ballate distorte. Roba da perderci la testa; come certi sguardi. Non sono l’unico; a guardarsi attorno infatti il parterre è di tutto rispetto e tutti sembrano ondeggiare a questo Up & Down malefico della band. Ci hanno in pugno, affondano i lori ritmi come lame calde su un panetto di hashish.
Lo spettacolo è ai limiti del catartico. Poi arriva la loro hit Cold Night; certe serate ti bruciano dentro anche se fuori fa terribilmente freddo.
Un gran concerto; di quelli che andrebbero raccontati. A Roma, nonostante tutto, ultimamente sta succedendo spesso.