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Recensione : Le Luci Della Centrale Elettrica – Costellazioni

Per chi ama questo gruppo e venera Vasco Brondi come se fosse un apostolo travestito da alieno, il primo ascolto dell’album può lasciare un pò interdetti, non tanto per la sua diversità quanto perché è talmente completo che quasi non ci si crede.

Per parlare di Costellazioni, dobbiamo per forza prima dare voce ai due album principali precedenti, ovvero “Canzoni Da Spiaggia Deturpata” e Per Ora Noi La Chiameremo Felicità.
Le Luci Della Centrale Elettrica è un progetto che, dal 2007, anno di nascita, ha sempre trovato vita difficile nel campo musicale in generale, in primis per la durezza dei pezzi e delle storie costruite su metafore e, in secondo luogo, per la sua linea musicale da cantautorato classico italiano.
Negli album citati, entrambi da dieci in condotta, c’è sempre stato un velo di malinconia e di leggera solitudine nel cantato, come se i testi stessi avessero bisogno di essere soli, compagni di viaggio gli uni degli altri e qui entra in gioco l’ultimo lavoro, Costellazioni.
In questo album troviamo finalmente una serie di suoni diversi, dal classico acustico caratteristico delle Luci alle basi metapop alla Battiato, dal grido testuale dei CCCP, alla mano forte di Federico Dragogna, chitarrista dei Ministri, scelto da Vasco Brondi per questo terzo lavoro.
Come abbiamo detto poco fa, Costellazioni permette alle Luci Della Centrale Elettrica di avere un nome e un cognome più definito, un abito nuovo ricco di richiami precedenti: come non riconoscere il vecchio stampo musicale in canzoni tipo La Terra, L’Emilia, La Luna, I Sonic Youth o Padre Nostro Dei Satelliti ?
Ora, per chi ama questo gruppo e, soprattutto, venera Vasco Brondi come se fosse un apostolo travestito da alieno, il primo ascolto dell’album può lasciare un pò interdetti, non tanto per la sua diversità quanto perché è talmente completo che quasi non ci si crede.
La completezza del disco è poggiata proprio sulla nuova veste di accompagnamento in canzoni come Il Bar Sulla Via Lattea e Questo Scontro Tranquillo, tipiche tracce “dragognesche”, o Ti Vendi Bene, dove Battiato ne fa da padre putativo, fino ad arrivare alle altre come I Destini Generali, Punk Sentimentale, o Le Ragazze Stanno Bene, nelle quali Brondi trova un compagno di viaggio musicale.
Le certezze che ha fornito Costellazioni, alla fine, possono racchiudersi in una vecchia foto dove si vede sfocata la fabbrica di Ferrara che dà il nome al gruppo, con Vasco Brondi che corre verso l’obiettivo, stavolta grazie a quest’album, riconoscibile in tutte le sue diverse sue vesti.

Tracklist:
01. La terra, l’Emilia, la luna
02. Macbeth nella nebbia
03. Le ragazze stanno bene
04. I destini generali
05. I Sonic Youth
06. Firmamento
07. Un bar sulla via lattea
08. Ti vendi bene
09. Una cosa spirituale
10. Padre nostro dei satelliti
11. Questo scontro tranquillo
12. Punk sentimentale
13. Blues del delta del Po
14. Una guerra lampo pop
15. 40 km

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