Alcuni anni fa, ho detto alcuni non tantissimi, seguivo la mia squadra del cuore (quella di Genova) ovunque potessi. Allora le partite in trasferta non erano esattamente delle passeggiate e se decidevi di andare in casa d’altri sapevi che in molti casi sarebbe stata battaglia. Ho quindi avuto di fronte quasi tutti i gruppi ultrà d’Italia, e qualcuno d’oltreconfine (pochi purtroppo), ma se devo sinceramente indicare quello verso il quale ho provato più soggezione ed ammirazione, beh questo è certamente quello degli atalantini.
In quella mandria di furiosi che mi trovai di fronte c’era, ne sono certo, il Pjpa deus ex machina di questo gruppo di folli che prende il nome de Le Muffe. Ora che gli anni sono passati, e che i rapporti fra genoani e bergamaschi sono sensibilmente migliorati, io e l’energumeno orobico siamo diventati amici e questo mi ha portato ad apprezzare su disco e dal vivo questa band che oltre al succitato ultrà comprende un bassista sempre composto ed elegantissimo ed un batterista giovane e preciso come un metronomo. Questo Fuoco e Fiamme è il loro secondo album e non fa che rafforzare il giudizio positivo che mi ero fatto di loro. Ad aprire le danze ci pensa Noi Siamo Freak un omaggio, almeno per quanto riguarda il testo, agli Skiantos.
Proseguendo si fanno apprezzare Amsterdam in cui sembra di ascoltare i 13th Floor Elevators ma ancor più disordinati di quelli originali (!?!), la frase finale del pezzo poi è geniale “Io e Maria la mia ex/ L’ho mollata per un Vox/ Ora sono in una garage band”; Macumba che trasporta i Cramps in un teatro d’avanspettacolo; Sfatù dove Arthur Brown parla di eroina; L.S.D. un proto-punk elettronico ed avanguardista che ricorda i Gaznevada e la filastrocca triste (ma non priva di improvvise accelerazioni) di Lulù.
Come loro costume Le Muffe compongono un album nel quale ogni canzone si differenzia da quella precedente, per alcuni può essere un pregio per altri un difetto, per quel che mi riguarda sono più propenso a pensare che l’imprevedibilità quando è (auto)ironica e iconoclasta come nel loro caso non può che essere una qualità e non un pecca. P.S.:L’album dura 37 minuti spaccati, sempre precisi sti bergamaschi!
TRACKLIST
1) Noi Siamo Freak,
2) Opinionisti,
3) Amsterdam,
4) Oi,
5) Macumba,
6) Sfatù,
7) L.S.D.,
8) Tu Giaci e Stai
9) Bordereau,
10) Lulù,
11) Dugongo
12) Muovi La Tua Noia
LINE-UP
Oi Pjpa – Organo e voce,
Il Duca Alain – Basso e Cori,
Bert – Batteria e Cori
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