C’è un gruppo nell’imperiese che gode della mia stima incondizionata, sia a livello musicale che umano, si chiamano Le Carogne e molto probabilmente ne avrete già sentito parlare su questa ‘zine e, se seguite i miei podcast, li avrete già ascoltati in due diverse avventure del Santo.
Parlando con loro, in più di un’occasione ebbero ad indicarmi una band di loro amici dal nome altrettanto insolito, Le Muffe, dicendomi quanto fossero bravi, inusuali e un po’ folli.
Come vi dicevo ho molto stima di loro ma in fondo mi chiedevo che mai facessero queste Muffe per meritare tali sperticati elogi.
La risposta mi è arrivata dal consueto quanto graditissimo invio delle novità di Area Pirata, invio che conteneva questo Penna, Tornio & Salame che è davvero un album bello, inusuale e decisamente folle.
Provate ad immaginare un gruppo beat come gli Avvoltoi con un cantato stile Oi Poloi (!?!), con in mezzo i Cramps ,gli Area e Arthur Brown!
Provare per credere, come avrebbe detto il mai abbastanza compianto Guido Angeli nel magnificare un divano in vera pelle del mobilificio Aiazzone.
Dentro a questo disco ci sono davvero un sacco di suoni ed un sacco di idee: i pezzi generalmente beat, sia pure con mille sfumature (Funerale, Un Pezzo Un Culo, Adamo, Demonio), quelli quasi prog e comunque sempre velatamente minacciosi (Milano Non E’ Casa Mia, Leave Me Alone, Caffè, Sbaglio Il Do, Real Ale) e quelli garage (Prova, E No, Non Capirò Mai).
Ma il repertorio di “stranezze” non finisce certo qui: in Gabbiano c’è un inizio alla Laurie Anderson a cui fa seguito un suono vagamente elettronico che ricorda i Chrisma, mentre Maniaco si apre con un intro alla Joy Division al quale fa seguito un cantato sguaiato e demenziale alla Mgz.
Come avrete capito, Le Muffe propongo un repertorio assai variegato che, al primo ascolto, potrebbe apparire straniante anche all’ascoltatore più scafato; il mio umilissimo consiglio è quello di somministrarsi, magari a piccole dosi, ascolti continuati di Penna, Tornio & Salame: una volta entrato in circolo potrebbe riservare piacevoli sorprese.
Si astengano puristi e cardiopatici, questo disco potrebbe avere controindicazioni anche gravi, da usarsi solo dietro prescrizione del vostro spacciatore di fiducia.
Tracklist:
1. Zumpappà
2. Funerale
3. Milano non è mai casa mia
4. Leave me alone
5. Un pezzo, un culo
6. Caffé
7. Adamo
8. Gabbiano
9. Demonio
10. Maniaco
11. Prova
12. Sbaglio il DO
13. No, non capirò mai
14. Real Ale
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