Descrivere tramite una canzone una situazione scomoda o qualcosa che si cerca sempre di nascondere non è semplice: Le Strade invece ne fanno la propria arma, facendo emergere la realtà di una società distopica ma non troppo distante dalla nostra; le persone descritte sono quelle che vivono tra noi (se non noi stessi) facendoci mettere in gioco, valutando davvero il nostro senso critico.
Suonano un rock molto schietto, niente ripensamenti su ciò che hanno scritto, la voce solista, per alleggerire la tensione, è inframmezzata dai cori che rappresentano una più alta levatura morale, sono il punto al quale cerchiamo di arrivare, staccandoci dalla povertà etica dei nostri simili; la chitarra tagliente, il basso profondo, la batteria energica richiamano quel regime alla “1984” (di Orwell) dove la massa è soggiogata e non conscia della propria potenzialità, una marcia costituita da persone “stampino”, indifferenziate e indifferenti.
Questi quattro ragazzi hanno trovato il coraggio di rappresentare tutti gli errori che ci circondano rappresentandoli con la loro musica, una bomba ad orologeria che non crea distruzione ma procede al contrario, rimette ordine.
Tracklist:
1. In Fuga Verso il Confine
2. Aperti al Moralismo
3. T.H.Y. (Tell Him, You)
4. La Mia Ricerca della Felicità
5. Il Prezzo
Line-up:
Alessandro Brancati – Voce
Davide Baldazzi – chitarre
Gigi Fanini – Baso
Alessandro Soggiu – Batteria
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