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Recensione : Lettera 22 – Le Nostre Domeniche

Pur non inventando nulla di nuovo (anzi, la mano di Paolo Benvegnù si sente con facilità), riescono a farsi notare grazie al loro sound (spesso malinconico) e alla cura posta nel sviluppare melodie e arrangiamenti

Passati ormai tre anni dal loro debutto (“Contorno Occhi”, 2011), i marchigiani Lettera 22 (Gianluca Pierini, Arianna Graciotti, Francesco Fabretti, Luca Orselli) ritornano per Libellula Records (prima erano accasati sotto Forears Records) con i dodici brani de Le Nostre Domeniche. Il disco, impreziosito dalla produzione artistica di Paolo Benvegnù, si dimostra fin dal primo istante denso di emotività e fascino.

La sottile sensazione di vuoto e solitudine generata dalla morbida disillusione di Contanti, attraversa l’aria arrivando dritta al cuore, introducendo lo spirito pop e più solare de I Giorni Che Non C’eri (si intravede qualche somiglianza con le sonorità dei Numero 6) e la semplicità della crescente e calda Continentale.
Le chitarre di Di Un Giorno Feriale, intrecciate a batteria, tastiere e basso, sprofondano nuovamente in un leggero stato di malinconia, contrapponendosi all’arioso aprirsi di Finestre Aperte, mentre la lieve tristezza di Centimetri, accompagnata da una delicata e coinvolgente coda strumentale, si scontra con la determinazione trascinante della vivida 1980 e il cantato leggermente cupo della paziente ed emotiva Il Sarto.
Le aperture di chitarra di Aironi, invece, lasciando spazio a leggeri raggi di sole, galleggiano sui colpi di batteria e le morbide note di pianoforte, lasciando che a chiudere il disco siano il pacato amore di Drive In, lo spigliato incalzare di Ti Chiamo Per Nome e al disteso concludere, velato di inquietudine, della conclusiva Le Nostre Domeniche.

Con questo secondo capitolo i Lettera 22 si confermano come una fra le band, in ambito indie rock/pop, da tenere di più sott’occhio. I dodici brani de Le Nostre Domeniche, infatti, pur non inventando nulla di nuovo (anzi, la mano di Paolo Benvegnù si sente con facilità), riescono a farsi notare grazie al loro sound (spesso malinconico) e alla cura posta nel sviluppare melodie e arrangiamenti. Un album compatto e ben definito.

Tracklist:
01. Contanti
02. I Giorni Che Non C’Eri
03. Continentale
04. Di Un Giorno Feriale
05. Finestre Aperte
06. Centimetri
07. 1980
08. Il Sarto
09. Aironi
10. Drive-In
11. Ti Chiamo Per Nome
12. Le Nostre Domeniche

Line-up:
Gianluca Pierini
Arianna Graciotti
Francesco Fabretti
Luca Orselli

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