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Lettere Dal Pianeta Tricolore – 1. Atmosfera (aero E Colori)

Lettere Dal Pianeta Tricolore - 1. Atmosfera (aero E Colori): Lettere dal pianeta tricolore - 1. Atmosfera (Aero e colori) Racconto di Daggo Roschi   Inutile scriverci, i...

Lettere Dal Pianeta Tricolore – 1. Atmosfera (aero E Colori)

Lettere dal pianeta tricolore – 1. Atmosfera (Aero e colori)
Racconto di Daggo Roschi

 

Inutile scriverci, inutile portare avanti una corrispondenza con chi, come me, non potrà mai rispondere.

Così ci eravamo congedati, questo era il nostro mutuo accordo.

Lo infrango, sapendo di farmi del male, ma del resto è un male necessario.

Questa lettera del resto non arrecherà solo dolore.

Il sacrificio fatto è stato proficuo e vorrei che anche voi siate partecipi della meraviglia che ho incontrato nel cosmo.

 

Anxu, così l’ho informalmente ribattezzato, è il quarto di tredici corpi di massa non trascurabile in orbita intorno alla loro stella, nonché quello intorno a cui attualmente staziona la sonda primaria.

Un oggetto roccioso, imponente come solo gli oggetti spaziali sanno essere e che a grandi distanze appare rossarancio e acquamare, salvo per la condensa bianca.

Si tratta di un bel pianeta, che piacerebbe sicuramente anche a voi.

Come tutti gli altri oggetti di questo sistema, Anxu, orbita intorno a una stella gialla: è un sole medio-piccolo, simile al nostro, ma un po’ meno massivo e più freddo.

Anxu si trova a una distanza media dalla sua stella di ţ-ơճ ecxia, che è circa il doppio di quella che separa il nostro mondo dalla nostra stella, ma riesce comunque a mantenersi relativamente caldo.

Il merito della mitezza climatica di Anxu è, come spesso accade, tutto nella sua atmosfera. La miscela aerea è ricca di gas che si comportano come una parete di specchi per la luce, ritardano la fuga delle radiazione dal pianeta e ne dilatano il tempo d’allontanamento. Così facendo riscaldano l’intera atmosfera e con essa i mari e la superficie.

I dati numerici dettagliati circa le composizioni, così come le olografie del pianeta e altri rilevamenti, saranno reperibili nelle memorie allegate al documento, ma a titolo d’anticipazione posso però dire che i composti principali sono catene di carbonio legate con idrogeno, fluoro e ossigeno, oltre naturalmente all’acqua, presente in grandi quantità in tutti gli strati dell’atmosfera.

Temo che i dettagli precisi, date le enormi ridondanze di codifica necessarie per le comunicazioni tra diversi sistemi stellari, saranno disponibili a caso solo molto tempo dopo la decodifica di questa mia lettera e quindi almeno per un po’, come nei tempi immemori, quello che leggerete nei miei scritti sarà tutto quello di cui potrete fruire.

 

Ho deciso di esplorare Anxu per diversi motivi, l’alta presenza di metano e ossigeno sono stati tra questi. Come forse ricorderete dai miei discorsi quando eravamo ancora assieme, trovare metano non reagito in un atmosfera ricca d’ossigeno è un campanello d’allarme che ogni astrobiologo sa di dover approfondire: i due gas, per quanto praticamente inerti alla temperatura ambiente di Anxu, nei tempi siderali reagiscono fino all’esaurimento dei reagenti.

Senza un qualche processo che provvede a rifornire costantemente l’atmosfera di entrambe le componenti sarebbe di fatto impossibile osservarli contemporaneamente nell’aria di qual si voglia corpo celeste; assolutamente impossibile se poi, come in questo caso, la stella madre produce abbondanti quantitativi di fotoni con energie di ₼ţ-₪ dena, una frequenza largamente emessa dai soli giallarancio come quelli che illuminano il nostro mondo e questo, istantaneamente capace di dissociare il metano nei suoi sottocostituenti.

La spettroscopia aveva evidenziato già dalla lunga distanza questa stranezza, ma non è stata solo lei a farmi muovere; ciò che forse più di ogni altra cosa ha inizialmente catturato il mio interesse sono state le olografie inviatemi dall’orbitatore.

Il pianeta in sé, visto da vicino, non ha particolari stravaganze. Pur avendo un aspetto assai più asciutto del nostro mondo, nel suo complesso, l’oggetto ben rientra nella normale variabilità planetaria: il grosso delle terre emerse è semplicemente brullo, composto per lo più da ruggini e silicati, e al suo interno sono punteggiate zone dalle mineralogie differenti.

Come la maggior parte dei corpi di classe ƨ, Anxu è, a livello descrittivo, una ripetitiva massa di roccia e polvere in cui sono disperse impurità.

Ingrandendo le rappresentazioni però, già dall’orbita, è possibile vedere qualcosa di molto notevole.

Diverse zone sono infatti fittamente punteggiate di strutture albide, di natura chiaramente non geologica: paraboloidi di vetro intrecciato, colonne frattali di cristalli, spruzzi di fontana vetrificati. A popolare le terre emerse c’è tutto un vasto insieme di aggregati dalle forme bizzarre, disposti secondo geometrie disordinate ma al contempo ripetitive.

Le strutture sono talmente aliene al nostro conosciuto da sfuggire alla capacità del linguaggio comune di descriverle efficacemente e pertanto lascio il compito di mostrarvele all’olografia, la documentazione occupa un’intera memoria e prima o poi sarà anch’essa disponibile.

Alla fine è stato per la particolarità di questi oggetti che ho deciso di avallare l’invio di uno dei quindici moduli d’incursione di cui è fornito l’esploratore sul pianeta.

-Fine spazio codifica

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