Libria è il nome di questo progetto musicale voluto da Marianna Alfieri, chitarrista-bassista che, nel recente passato, ha prestato la sua opera in band importanti quali Dark Lunacy e Kirlian Camera.
La distanza musicale tra queste due realtà è sintomatica dell’ecletticità della musicista parmense e tale caratteristica viene riversata all’interno di Immortal Daughter of Aesthetics dove si possono rinvenire sia le aperture sinfoniche su base death dei primi, sia le pulsioni dark-elettroniche dei secondi: il risultato che ne scaturisce è un’opera ambiziosa, anche a livello lirico.
Il concept che funge da filo conduttore per il disco, infatti, trae spunto da “Equlibrium”, film del 2002 diretto da Kurt Wimmer, dove veniva rappresentata una società post-atomica nella quale, per evitare la possibilità di futuri conflitti, era stata imposta ai superstiti, riorganizzatisi una sorta di città-stato denominata, appunto, Libria, l’assunzione di un farmaco capace di inibire le emozioni.
Come anticipato, questo lavoro si abbevera di sfumature stilistiche differenti ma senz’altro ben amalgamate al suo interno: così, se l’opener Equilibrium può apparire orientata ad un classico death melodico già nella successiva Eden e, soprattutto, in Dies-Natalis, la componente sinfonica prende il sopravvento, grazie al dosato e sapiente utilizzo del violino suonato da Francesca Ardani.
Determinante appare anche il contributo dell’ottimo Fabio Palombi (Nerve), che si districa efficacemente tra diversi stili vocali, coadiuvato in diversi frangenti dal contributo delle ospiti Alice Fossi (Kirlian Camera) e Alessia Cavalieri.
Davvero nulla da eccepire nemmeno sull’operato di Marianna Alfieri che, batteria e violino a parte, si occupa di tutti gli strumenti, tra i quali va segnalato uno splendido lavoro chitarristico, espressione di una musicista che mette sul piatto l’esperienza maturata in questi anni al servizio di progetti musicali dalle svariate peculiarità.
Grazie a tutto ciò Immortal Daughter of Aesthetics mantiene una ragguardevole tensione emotiva fino alla title-track, dopo di che il proscenio viene occupato dalle tre, brevi, tracce conclusive pervase da un’elegante vena dark-ambient.
Un disco dalla durata contenuta ma intenso e, sicuramente, riuscito: non a caso Marianna, alla luce dei buoni riscontri ottenuti, ha deciso di trasformare i Libria da progetto estemporaneo a band vera e propria, entrando anche a far parte del roster della sempre attenta WormHoleDeath. Tutto questo ci fa pensare che Immortal Daughter of Aesthetics non resterà un episodio isolato ma costituirà invece solo il primo passo di una nuova e stimolante realtà della nostra scena musicale.
Tracklist :
1. Equilibrium
2. Eden
3. Dies Natalis
4. Space Blue
5. Midsummer
6. Immortal Daughter of Aesthetics
7. Equinox
8. Iudicium
9. Linguae Ignis
Line-up :
Marianna Alfieri – guitar, bass, keyboards
Fabio Alfieri – vocals
Massimo Marandina – drums