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Recensione : Lloyd Cole and the Commotions – Rattlesnake

Lloyd Cole and the Commotions : ascoltando uno di questi fantastici manufatti, una sera ebbi una vera e propria rivelazione: Are You Ready To Be Heartbroken? la canzone perfetta.

Anche se andare a lavorare è una merda, bisogna pur sempre ammettere che le prime esperienze sono fondamentali e formative per la crescita di ognuno di noi.

Fra queste, la mia esperienza migliore è stata quella di tuttofare al Magia Pub.

Il Magia, per chi lo ricorda, era davvero un pub: assai poco varazzino, quel locale era tutto fuorché un cesso profumato pieno di stronzi e fighetti (cit.). In quel magnifico antro oscuro (ma oscuro tanto) c’era una parete sulla quale, a sfregio delle leggi contro la pirateria, facevano bella mostra centinaia di cassette – spesso miste – assemblate per il 90% della clientela stessa.

Era tutta – dico tutta – musica fica.

Lloyd Cole and the Commotions – Rattlesnake

Mettendole, di volta in volta, si passava dai Gbh a CSN&Y, dai Radio Birdman ai Fairport Convention. Ascoltando uno di questi fantastici manufatti, una sera ebbi una vera e propria rivelazione: Are You Ready To Be Heartbroken? la canzone perfetta.

Da quel momento decisi che DOVEVO fare mio quel disco, e quando lo ebbi fra le mani, appoggiando la puntina sul primo pezzo capii – giacché Perfect Skin è un brano assolutamente eccezionale – che lì tutto era perfetto. A seguito di tale meraviglia la scaletta prosegue con Speedboat, che a un certo punto si “apre” ed è poesia in musica, per passare a Rattlesnake, epitome di cosa si intende per pezzo pop. La successiva Down On Mission Street commuoverebbe perfino gli aguzzini dell’orfanotrofio di Oliver Twist, così come Forest Fire è un brano tenue, appena sussurrato.

Charlotte Street e Patience toccano le corde più remote dell’anima e rapiscono il cuore, 2CV – un pezzo dedicato alla macchina per eccellenza – ha un magnifico incedere acustico e Four Flights Up è persino “allegra”. Chiude il tutto la CANZONE. Sei pronto per avere il cuore spezzato?

Sì, è accaduto a tutti, è esattamente quel che accade nei tre minuti in cui si dipana questo pezzo di statura abnorme. E poi Lloyd Cole ha una voce incomparabile, e poi e poi e poi sarà come morire.

Questo disco ha sulle spalle 38 anni e, in questo lasso di tempo pochi, in terra d’Albione, hanno saputo fare meglio.

Da quel giorno, ma forse pure da prima, compresi che sarebbe stato un reato ascoltare solo i Sonics, i Discharge o i Trilli.

 

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