Punk rock sporco e tirato ai mille all’ora in piena tradizione americana, con melodie fantastiche che escono dal nulla.
Continua la fantastica esplorazione del pianeta Taken By Surprise Records di Monaco Baviera. Questo disco è un capolavoro assoluto in campo punk sporco e cattivo.
Prendete i Good Riddance, mischiateli con un po’ di Bad Religion e New Bomb Turks e vi avvicinerete alla lontana ai Long Knife.
Per la lunghezza di questo lp non troverete nemmeno un momento di bonaccia, ma solo grande energia e gioia. In Meditations on Self Destruction ci sono i momenti migliori degli ultimi trent’anni di punk, eseguiti benissimo e senza pause.
E’ davvero difficile descrivervi il loro caos scrivendolo in prosa, dovreste farvi investire da loro direttamente, e vi posso assicurare che è molto piacevole.
I Long Knife si inseriscono in quella tradizione punk hardcore americana che è totalmente slegata dalle altre scene mondiali poiché in America del Nord vi era qualcosa di latente che era solo in attesa di una miccia come il punk.
Velocità, nichilismo, auto distruzione e parossismo del rock originale sono solo alcuni dei componenti di questa ondata. I Long Knife ci riportano, pur essendo di Porland, al miglior punk californiano anni ottanta, ma suonato meglio rispetto ai quei giorni.
Lo fanno con tale intensità e potenza che non si possono non riconoscere i segni che portano addosso i grandi gruppi, e i Long Knife lo sono.
Ascoltate e supportate.
Tracklist:
1. Exile
2. Dressing Up a Punk
3. In My Brain
4. Memories
5. Burning Will
6. Sharpened Bone
7. Soul on Fire
8. Weekend at Bartek’s
9. Time Haunts
10. Transcendental Psychosis
11. Teenage Death Ceremony
12. Fatal Season
Line-up:
Colin Jarrell
Scott
Goto J
Chris Reid