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Recensione : Los Mutagénicos – 3

I Mutagénicos sono una band formata nel 2008. Dopo alcuni giri di formazione si sono ormai stabilizzati come trio

L’estate sta giungendo al termine. Ormai è solo questione di tempo prima che tutti noi ci ritroviamo di nuovo dietro i vari automatismi di una scrivania, di un bancone, di una chiave inglese. In fretta e furia la pace di pochi giorni fa è già un ricordo lontano. Voi però non disperate, la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando… speriamo solo non vada per il peggio.

Buone notizie, invece, già sono arrivate dalla Spagna, ma qui la politica non c’entra.

I Mutagénicos sono una band formata nel 2008. Dopo alcuni giri di formazione si sono ormai stabilizzati come trio, composto da Alfredo “El Roto” alla chitarra, percussioni, theramin, armonica e voce; Santi “Pequeño” al basso, sampler, sintetizzatore e cori; Pablo “Magariños” alla batteria, percussioni, delay e voce. Il loro terzo album, “3” (uscito lo scorso 5 Luglio dalla coproduzione di 4 etichette: Dirty Water Records; Sweet Grooves Records; Hurrah Mùsica e Amok Records), in cui sono aiutati da Miguel Pérez “Mitch” al piano e tastiera e da Dani Niño al sassofono baritono, è più variegato rispetto i primi due Lp (hanno all’attivo anche un singolo e un Ep).

Il loro sound, un misto di garage, surf e rock’n’roll cantato in spagnolo, mi ha accompagnato in molte giornate di questa calda estate. Sin dal primo ascolto, resistere alla trasformazione proposta dai mutanti è stato impossibile… Primo passo: fregarsene di quello che dicono gli altri.

Il lato A, infatti, si apre con Lo Que Digan De Mi, garage’n’roll che avvia la mutazione con l’uso di synth e sampler sul finale. Il secondo passo è aggiornare la propria fede (Actualice Su Fe), una rasoiata più grezza da “1:31”, che ricorda i primi lavori della band. Successivamente troviamo una tropicale La Cumbia De La Muerte. Los Mutagénicos rallentano, ma solo per un attimo. A seguire ci sono Autocontrol e Eres El Mejor, due brani di buon rock’n’roll, nella seconda delle quali i mutanti mettono alla berlina il ciarlatano dei nostri tempi: il Migliore… se solo sapesse ascoltare. In chiusura del primo lato c’è Resetear, preghiera garage-punk al weekend, terapia d’urto e nostra unica via di salvezza dalla quotidianità.

Un corteggiamento da nightclub apre il lato B, Darlo Todo. Insieme a He Venido A Buscarte, i tre riprendono la via del rock’n’roll. Segue Idiota, brano energico che mi conquista da subito, sarà per i riff che si alternano nel brano, per la sonorità, per l’esplosività dell’armonica o più semplicemente per il titolo. Ad attenderci prima del finale c’è Menos Mal, critica sociale che porta a termine la mutazione. Giusto in tempo. Alle 7:40 del mattino, ora centrale, vengono avvistate diverse esplosioni di gas provenienti da Marte e dirette ad alta velocità verso la terra. Muerte Marte, rivisitazione della Guerra Dei Mondi, è un surf-psichedelico che divaga alla mercé del theramin, del synth e, infine, del delay.

In quest’ultima settemila uomini vengono annientati da una macchina aliena… Solo i tre riescono a salvarsi.

Label: Dirty Water records, Sweet Groove records

Tracklist:
1) Lo Que Digan De Mi
2) Actualice Su Fe
3) La Cumbia De La Muerte
4) Autocontrol
5) Eres el Mejor
6) Resetear
7) Darlo Todo
8) He Venido A Buscarte
9) Idiota
10) Menos Mal
11) Muerte MArte

Artwork: Mikel Echandi.

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