Riedizione in riduzione, da formato 12” a 7”, di quello che fu il capolavoro, datato 1967, dei colombiani Los Streaks: Operación A Go-Go.
Licenziato a suo tempo dalla Codiscos Zeida, etichetta colombiana che dal 1960 continua a riversare gioie garage beat sul pianeta terra e tutt’ora in attività (un altro nome storico di punta sono i Los Flippers, tanto per dire…), Operación A Go-Go è una delle testimonianze più credibili della bontà della scena Garage colombiana e che oggi viene riproposto dalla spagnola Munster, da sempre fonte di Garage latino squisito ed impeccabile.
Qui, come già premesso in apertura, si è preferita una riproposizione parziale di quel capolavoro:
un po’ un peccato dato che il 12”, oltre che essere quasi introvabile, è quotato intorno alle 800 euro…comunque sia, poco male:
l’importante è l’operazione di recupero di una delle formazioni più felici di quel periodo glorioso che, nella sua accezione colombiana, non ha nulla di che invidiare ai più noti colleghi a marchio USA, ma solo da aggiungere!
Un breve attacco in odore di psichedelia ci proietta tra le braccia di uno degli episodi più felici e noti del gruppo: Cosmos è un Garage Beat vivace e spensierato; sarà il cantato in spagnolo ma la spensieratezza trasuda da ogni nota, ogni scambio.
L’organo si delinea già qui come uno strumento centrale per tutto lo svolgimento del singolo: mai entrante e sempre piuttosto calibrato, di sicuro impatto ogni volta che, squillante, si inserisce nel manto strumentale: quasi un utilizzo post punk prima ancora che si dia un valore musicale al termine Punk e si arrivi addirittura a inserirci il prefisso post.
Escapate Mi Amor conferma l’atmosfera festaiola accentuandola, se possibile, ancora di più; un pezzo decisamente memorabile nelle sue armonie Pop, danzereccio, talmente danzereccio da risultare irresistibile.
Si muovono i fianchi mentre i piedi tengono il ritmo accennando dei passi di danza che si fanno sempre più frequenti fino a diventare un ballo scellerato a metà strada tra una danza Rock e un rito Voodoo, ed è proprio qui, in perfetta battuta, che attacca la cover di Psychotic Reaction (qui Reaccion Sicotica) dei Count Five:
la versione dei Los Streaks perde forse in morbosità e delirio rispetto all’originale, ma guadagna in ballabilità:
la danza è sempre più frenetica, incessante e poi qui l’organo si sbizzarrisce caratterizzando e marchiando questa reinterpretazione con la sigla del gruppo colombiano.
Il finale è affidato ad un breve brano in odore di Screaming Lord Sutch, con quel suo ritornello-calderone tra una voce declamata, risate isteriche a fare da controcanto e l’organo che interpreta il ruolo di strumento in primo piano.
In Soy Asi-Y Que, la strofa è sempre forsennata, ritmatissima in un finale stupendo, entusiasmante nella sua semplicità ma che, inaspettatamente, lascia l’amaro in bocca:
è proprio la consapevolezza che in origine non era tutto qui, che in realtà questi quattro brani non erano nati per un singolo ma per un LP completo, a interrompere la danza abrupto e lasciare quel senso di incompiuto, di festa interrotta proprio sul più bello.
La speranza, in ultima analisi, è che questo singolo abbia un valore più perlustrativo che altro, in attesa della ristampa per intero di Operación A Go-Go e poter continuare a ballare, scatenarsi, perdersi e ritrovarsi in uno dei riti che meglio valorizzano il genere e che pochi altri generi sanno rendere in pari qualità del Garage;
questo Rock n’Roll primitivo, istintivo, festaiolo ma così percussivo ed ossessivo da risultare allo stesso tempo disperato.
Incrociamo le dita.