(Free records) Signore e signori per la serie saranno famosi:ecco a voi i Lovehead! Sono cool,sono trendy,sono pronti per la copertina del New Musical Express, per loro il futuro non è un’ipotesi,è una certezza. Un album come “Vanity project” non può che essere un eccezionale trampolino di lancio per questo quartetto scozzese dalle doti davvero non convenzionali.
Ma bando alle ciance e,dal momento che il banchetto è ricco di leccornie,passiamo all’assaggio:”Moan and whine” ha grinta garage-punk ed è imprezziosita,sul finale,da un’ottima apparizione dei fiati,”Sexy disco”,che è stata scelta dalla band come singolo,ha un groove dance che ricorda tanto gli Stone Roses,””Rock’n’roll star” invece fa sovvenire i migliori Suede.
Un attimo per tirare il fiato e si ricomincia:”Turtle heart” è un lento che riempe il cuore di passione e languore,”Celebrity” ha un intro doorsiano per poi divenire un esempio della più apprezzabile new-wave ed infine “Dirty city” ci riporta ad atmosfere apparentemente più tranquille sfoderando però un’ottima armonica cha fa tanto sixties.
In questo album troverete tutto quanto mi ha fatto letteralmente impazzire ad inizio anni ’90:Charlatans,Primal scream ed altre delizie assortite,un concentrato di pura britannicità da far venire i brividi.
Alcuni mesi,sulle colonne di questa ezine,avevo preconizzato il successo dei Drums e la mia previsione si è avverata, con i Lovehaed potrei fare la stessa cosa,certo di non sbagliare,ma,volendo essere scaramantici,se non proprio di certezza,si può parlare almeno di un augurio ad un gruppo che merita di piazzare la propria presenza nel firmamento della stars.
Info e contatti:
waww.lovehead.co.uk