Al primo ascolto risultano immediati i riferimenti cinematografici ai quali i Lower Level Bureau si connettono per questo loro lavoro; le soundtrack di capolavori del cinema degli anni sessanta quali ‘Blade Runner’ di Vangelis e ‘Taxi Driver’ di Bernard Hermann, oppure il pathos di ‘Betty Blue 37°2’ di Gabriel Yared.
Atmosfere oscure, cupe, intervallate da melodie profonde e lontane che sembrano provenire direttamente dagli scaffali di nastri Tascam, ritrovati in chissà quale casa discografica dismessa. Pad antichi, pedali armonici e melodici lunghi e sospesi, effetti vocali di registrazioni nascoste, tuoni e acque scroscianti oppure gocce costanti e oscuri presagi di piogge invernali.
Il sassofono disegna melodie tormentate da influenze blues, la chitarra dal suono ‘post modern western’, ricorda sonorità alla Marc Ribot e sembra uscire direttamente dalle finestre di una casa in fondo alla main street di chissà quale caseggiato di uno sperduto villaggio texano.
Tutto il lavoro si regge su atmosfere ambient tanto in voga in questo periodo, ma mantiene una sua personalità una sua forte dignità espressiva, non risulta mai banale ed anzi nasconde future scoperte per quanto riguarda la cifra espressiva dei Lower Level Bureau.
Musica per un noir moderno, che affonda le radici nel passato e mantiene una emotività costante, che tocca livelli di qualità davvero notevole in un paio di passaggi come ‘Home and Robbery’ oppure ‘Hotel Room’ e ‘The Psycotic Accountant’.
Insomma, sarebbe opportuno ascoltare i Lower Level Bureau ad una prossima prova, magari non legata ad una soundtrack e quindi libera di poter spaziare indipendentemente dalle immagine che deve supportare o seguire.
Un disco godibile Innerworld, che merita diversi ascolti prima di essere apprezzato nella sua completa interezza.
TRACKLIST
1. Rose’s Theme
2. The Bureau
3. Homicide And Robbery
4. Hotel Room
5. Blue Money
6. The Psychotic Accountant
7. Interiors
8. Everybody Forgets