iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Luctus – Ryšys

Un black dalle sfumature thrash ed una spiccata propensione a sfornare buone linee melodiche, sepolte da un drumming martellante, è tutto ciò che ci si deve attendere da questo disco e non è affatto poco.

Probabilmente sarò fortunato o forse particolarmente ben disposto verso il genere, fatto sta che il materiale che viene proposto a In Your Eyes, riguardante black metal band provenienti da svariati angoli del pianeta, si sta rivelando negli ultimi tempi costantemente di buona qualità.

Evidentemente c’è poco da inventare in uno stile musicale che, dopo la sua esplosione negli anni novanta, era già stato definito morto e sepolto dai molti detrattori: la verità è che la maggior parte di chi lo suona oggi lo fa con cognizione di causa cercando di conservarne lo spirito originario senza sacrificare, nel contempo, la tecnica musicale e la resa sonora.
Tocca oggi, quindi, ai lituani Luctus proporre un’interpretazione del black sufficientemente ortodossa quanto efficace; del resto la band in questione non è alle prime armi, essendo nata circa un decennio fa come progetto solista di Kommander L., e questo Ryšys (“connessione”) è il suo terzo lavoro su lunga distanza in una discografia ricca comunque di altre uscite dal minutaggio ridotto.
Un black dalle sfumature thrash ed una spiccata propensione a sfornare buone linee melodiche, sepolte dal drumming martellante di Kingas, è tutto ciò che ci si deve attendere da questo disco e non è affatto poco.
Brani trascinanti, nei quali le chitarre di Šatras e Blakulla riescono a ricavare passaggi di grande intensità, sia quando devono inseguire il furioso blast beat sia quando i tempi si rallentano, si susseguono per una cinquantina di minuti davvero convincenti, in grado di evocare malignità senza dover ricorrere a particolari stratagemmi, sfruttando al meglio il ringhio velenoso di Kommander L.
Difficile trovare una traccia debole e così pure una che spicchi nettamente sul resto della tracklist: per gusto personale prediligo, per le ottime linee melodiche, Šmėkla, Bedvasiai e NKRKTHRSS, ma non sottovaluterei neppure l’impatto di due rocciosi espiodi black’n’roll quali K.B.M.B. e Kažkur kitur.
Niente di nuovo sorto il sole ? Certo, ma Ryšys è comunque un buonissimo lavoro che conferma, oltretutto, un certo fermento nella scena metal dei paesi baltici.

Tracklist:
1. Šmėkla
2. K.B.M.B.
3. Kvantinis šuolis
4. Bedvasiai
5. Jie
6. Kažkur kitur
7. NKRKTHRSS

Line-up:
Kingas – Drums
Blakulla – Guitars
Šatras – Guitars
Kommander L. – Vocals, Guitars, Bass

LUCTUS – Facebook

INFERNA PROFUNDUS RECORDS – Facebook

Bigcartel

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP