iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : I Luf – Delalter – Verso Un Altro Altrove

La qualità è ottima, non lasciateveli scappare

“A distanza di tre anni da “Mat E Famat”, i Luf, formazione bresciana di punta per quanto riguarda sonorità folk/rock cantautorali, ritornano con il doppio album Delalter – Verso Un Altro Altrove. Il lavoro, pubblicato da Self e decisamente curato per quanto riguarda packaging e grafiche (realizzate da Moreno Pirovano e Daniele Elli), si concentra sul tema del “viaggio” e della migrazione, proponendo una prima parte elettrica e una seconda molto più acustica.

L’aprirsi vivace e rapido di Verso Un Altro Altrove (versione folk), trascinante e coinvolgente, carica con la sua energia, lasciando che a seguire siano la passione avvolgente di Lampecrucis (con il violino a dare carattere al tutto) e la pacata preghiera, illuminata da melodie ariose, di Ave Maria Migrante.

L’animo punk/folk di Delalter, incalzando con colpi di batteria, ritornelli corali e banjo, si contrappone al notturno riflettere (tra Guccini e Modena City Ramblers) di Questa Macchina, mentre il ruspante correre di Don Vecare, tra dialetto, archi e combat folk, introduce il disteso crescere di Stelle (partendo da chitarre acustiche) e il festante ballare della rapida e sognante Signora Dai Lunghi Pensieri.

Lo spirito avvolgente di Camminando E Cantando (canzone brasiliana già rielaborata da Sergio Endrigo), infine, accompagnando l’ascoltatore tra lievi malinconie e rabbia nel cuore, cede il compito di chiudere al delicato dolore de La Luna Le ‘Na Randa Mata, al taglio rock di Verso Un Altro Altrove (rivisitazione del brano iniziale) e alla breve carezza, carica di sentimenti, della timida Bare A Vela.

Ad aprire il secondo cd, invece, sono il canto corale di Pescator Che Peschi e l’asciutta versione acustica di Verso Un Altro Altrove. Subito dopo, il procedere più caldo e intimo di Lampecrucis introduce lo spirito religioso di Ave Maria Migrante, mentre il leggero scivolare di Stelle cede spazio al riflettere di Questa Macchina. Il morbido andare di Stella Clandestina, infine, lascia che a concludere siano l’illuminarsi di Camminando E Cantando, il correre di Delalter e il timido pensare di Bare A Vela.

Con questo doppio album i Luf danno il meglio di sé. Il lavoro, curato in ogni dettaglio, si dimostra fin da subito corposo e vario. I due dischi proposti, infatti, oltre ad essere custoditi in un packaging degno di nota, danno una visione a 360 gradi di quello che è l’universo sonoro della band. Ci sono il folk, il rock, il punk, i testi densi di contenuti, la voglia di ballare e la solida intenzione di far pensare e riflettere.

La qualità è ottima, non lasciateveli scappare.

CD 01:
01. Verso Un Altro Altrove
02. Lampecrucis
03. Ave Maria Migrante
04. Delalter
05. Questa Macchina
06. Don Vecare
07. Stelle
08. Signora Dai Lunghi Pensieri
09. Camminando E Cantando
10. La Luna Le ‘Na Randa Mata
11. Verso Un Altro Altrove
12. Bare A Vela

CD 02:
01. O Pescator Che Peschi
02. Verso Un Altro Altrove
03. Lampecrucis
04. Ave Maria Migrante
05. Stelle
06. Questa Macchina
07. Stella Clandestina
08. Camminando E Cantando
09. Delalter
10. Bare A Vela

Dario Canossi
Sergio Pontoriero
Sammy Radaelli
Alberto Freddi
Cesare Comito
Alessandro Rigamonti
Lorenzo Marra
Pier Zuin”

https://www.facebook.com/BrancoDeiLuf/

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Liede – Stare Bravi

L’intero disco, escluso qualche piccolo momento di fiacca, si fa notare per la buona qualità complessiva e per la presenza di almeno un paio di fiori all’occhiello

Phidge – Paris

Un disco per nostalgici, forse, ma di quelli ben fatti e in grado di mantenere una propria personalità

Psiker – Maximo

Con questi dieci brani, Psiker costruisce un ampio e personale tributo all’elettro pop italiano di fine anni ’90