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Recensione : Luluc – Sculpto

I Luluc ti parlano al cuore, e riescono nella difficile impresa di fare musica soffusa ed originale in un modo che non annoia mai l’ascoltatore.

Torna il duo australiano dei Luluc, composto da Zoe Randell e Steve Hassett, ora di base a New York.

La proposta musicale del duo di Melbourne è un indie folk molto ben fatto e con una struttura molto forte.

I Luluc ti parlano al cuore, e riescono nella difficile impresa di fare musica soffusa ed originale in un modo che non annoia mai l’ascoltatore. Infatti i Luluc godono di un’ottima reputazione sia fra il pubblico e fra la critica, ma anche fra i loro colleghi, infatti i The National hanno sempre parlato bene di loro.

Ascoltando Sculptor che è la loro terza prova si viene pervasi da un qualcosa di molto simile al satori dello zen, quel senso di compiutezza che viene purtroppo toccato poche volte nella nostra vita, dove tutto nel globo terracqueo è la suo posto, allineato per pochi secondi.

I Luluc pescano molto e bene da differenti tradizioni, come quella del folk anni sessanta e settanta, ma la materia viene comunque plasmata da loro in maniera assai differente e personale. Il risultato è un indie folk minimale e fra i migliori al mondo, perché i Luluc hanno una marcia in più rispetto agli altri gruppi dello stesso panorama.

La voce eterea, calda e profonda di Zoe ci porta lontano in campi verdi e dolci, dove poi i confini cambiano e tutto muta insieme a noi. Si potrebbe definire consolatorio questo suono che ti culla, anche perché il mondo là fuori è molto brutto, e ci deve essere qualche posto o qualcuno che ci vuole bene, e i Luluc sono fra questi.

ETICHETTA:Sub Pop

TRACKLIST
1.Spring
2.Heist
3.Kids
4.Controversy
5.Cambridge
6.Me and Jasper
7.Genius
8.Moon Girl
9.Needn’t Be
10.Sculptor

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