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Recensione : Maat – As We Create The Hope From Above

Esordio bomba dei tedeschi Maat con il loro death metal influenzato dalla tradizione egizia, sulla scia dei Nile.

Un altro grande esordio per quanto riguarda il metal estremo, un album dotato di una forza dirompente, un death metal suonato a meraviglia e un prodotto entusiasmante per tutti i fans del genere fulcro della musica estrema: As We Create The Hope From Above di una band della quale sentiremo ancora parlare, i berlinesi Maat.

Questo primo album stupisce per freschezza compositiva e per una verve che contrassegna un death dai rimandi alla tradizione egizia, sulla scia dei grandi Nile, ma meno brutal nel sound anche se i brano restano comunque delle devastanti tranvate.
Qui si viaggia a cento all’ora, sono pochi i momenti nei quali è possibile prendere respiro prima di venire sommersi dal malefico tsunami della band che, tra ritmiche al limite del black, solos debordanti e ricchi di pathos, anche se suonati spesso oltre il limite della velocità consentita, ed un wall of sound devastante come una tempesta di sabbia nel deserto, ci lascia esterrefatti da cotanta violenza e bravura tecnica.
E allora ve li presento questi cinque seguaci del popolo del Nilo: Morguloth e Scaradeus, le due asce che trasformano in oro ogni assolo presente sull’album, Thot, vocalist dal growl pazzesco, un demone rinchiuso da millenni nei meandri ancora inesplorati di una piramide, Horus e Tempest, sezione ritmica che fa più danni delle famose sette piaghe, inanellando una prestazione assolutamente efficace.
Non si perdono in troppi orpelli e vanno dritto al sodo, i Maat, e fin dall’opener sparano bordate death dove, nelle parti più veloci, spuntano richiami ai Behemoth e alle band che fanno del black/death la loro missione su questa terra.
Le atmosfere egizie sono ben incastonate nel sound, sopratutto nei solos ed in qualche raro passaggio più atmosferico: in tal modo i brani mantengono sempre un flavour epico, proprio come nei Nile, anche se il death dei Maat riconduce porta agli altri mostri sacri Morbid Angel, che nelle parti cadenzate escono prepotentemente dai solchi del disco.
Apice del lavoro è In Shoals, traccia che riassume tutte le qualità e le influenze della band ma quest’album va ascoltato tutto d’un fiato per far sì che la musica vi penetri nelle viscere per sconvolgervi l’ormai debole metabolismo.
Prodotto in maniera egregia, As We Create The Hope From Above si rivela un esordio impeccabile, da ascoltare senza riserve.

Tracklist:
1. As We Create the Hope from Above
2. Shards of Osiris
3. Sobek (re-recorded)
4. El-Enh-Aa
5. Preservation of My Immortal
6. Atum – Conqueror of Chaos
7. Duat …After My Last Breath
8. In Shoals
9. Rituals to Drown the Suffer

Line-up:
Scaradeus – Guitars
Tempest – Drums
Thot – Vocals
Horus – Bass
Morguloth – Guitars

MAAT – Facebook

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