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Recensione : Makhno – The Third Season

“The Third Season “ richiede un coinvolgimento nell'ascolto, essend totalmente diverso rispetto alle cose che possiamo sentire comunemente.

Ritorna la one man band di Paolo Cantù, già membro di gruppi come Tasaday, Afterhours, Six Minute War Madness, A Short Apnea ed Uncode Duello, e che ha inoltre suonato con mille altre persone, arrivando ad essere una delle figure principali della cosiddetta scena alternativa musicale.

Come solista esordisce con quattro brani in “Phonometak 10” della Wallace Records, anno di grazia 2012, per poi dare alle stampe l’anno dopo il debutto su lunga distanza “Silo Thinking”, seguito poi dal 7” in collaborazione con Hysm? Duo.
Paolo aka Makhno è totale sperimentazione, scarnificazione della melodia, eliminazione della musica come intrattenimento o fruizione casuale, ma è totale identità di sensi con il proprio, muzak che ci ronza nel cervello.
Il disco è stato, come i precedenti, suonato, registrato e mixato totalmente da solo, senza avvalersi di nessuna produzione, ma solo della collaborazione alla voce di Francesco Ciappini dei Six Minute War Madness in Avevo Cose Da Dire e Cerambice.
The Third Season richiede un coinvolgimento nell’ascolto, essendo totalmente diverso rispetto alle cose che possiamo sentire comunemente.
Makhno è un sentire differente, un trasposizione situazionista delle nostre vite musicali e non solo.
Qui si trova quel modo di fare musica che passa oltre le mode, fedele al rumorismo e alle sensazioni acustiche, veramente meta musica.
Uscita esclusivamente in vinile.

Tracklist:
1. The Book of the Year
2. Per Non Mai Dimenticarmi
3. I Dreamed I Saw Mark P. Last Night
4. Avevo Cose da Dire
5. Die Gedanken Sind Frei
6. Nobody Knows You When You’re Down and Out
7. Do Not Let The Olive Branch Fall From My Hands
8. Cerambice

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