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Recensione : Management Del Dolore Post Operatorio – I Love You

Il nuovo lavoro del Management Del Dolore Post Operatorio, a differenza di quanto credevo, scorre rapido e strizza l'occhio.

Del Management Del Dolore Post Operatorio, band abruzzese composta da Luca Romagnoli, Marco Di Nardo, Nicola Ceroli, Luca Di Bucchianico, non ho mai ascoltato/visto nulla, se non la più che discutibile “performance” al Concerto Del Primo Maggio del 2013. Partendo, quindi, da un bel po’ di pregiudizi negativi, metto su questo nuovo I Love You, disco composto da undici canzoni, prodotto da Giulio Ragno Favero e in uscita per La Tempesta Dischi.

Il malinconico aprire di Se Ti Sfigurassero Con L’Acido, contrapponendo delicate note di chitarra a parole cariche di rabbia, apre a Scimmie, singolo sbilenco che compensa le strofe deludenti con ritornelli coinvolgenti.
Il sound in stile “circo zen” di Vieni All’Inferno Con Me, scorre fresco e accattivante con il suo “vieni all’inferno con me”, mentre Scrivere Un Curriculum, giocando su emotività e amare considerazioni sul mondo del lavoro (parte del testo deriva dalla poesia di Wislawa Szymborska), introduce la meno efficace La Patria E’ Dove Si Sta Bene (ritornelli energici, ma mai veramente a fuoco) e il lento conquistare della triste e dolorosa Le Storie Che Finiscono Male.
L’incalzare de Il Primo Maggio, invece, inchiodando con il suo piglio trascinante, lascia che a seguire siano il correre di Per Non Morire Di Vecchiaia e lo sfrecciare de Il Mio Giovane E Libero Amore (testo tratto da uno scritto anarchico del 1921).
Il Campione Di Sputo, infine, tra storie sgangherate e risvolti critici nei confronti della società, apre al riuscito mix di melodia, energia e polemica della conclusiva Lasciateci Divertire.

Il nuovo lavoro del Management Del Dolore Post Operatorio, a differenza di quanto credevo, scorre rapido e strizza l’occhio. Gli undici brani, seppur piuttosto piatti per quanto riguarda arrangiamenti e sonorità (a tenere tutto insieme sono sempre chitarra e voce), convincono quasi sempre grazie alla loro forza melodica (i momenti di calo ci sono, ma si superano con facilità) e ai testi non così scontati come credevo (incentrati prevalentemente su critica alla società e mondo del lavoro). Molti miei amici lo considerano come il loro album meno riuscito. A me, in fin dei conti, è piaciuto. Va a finire che mi tocca rivalutare anche i precedenti.

Tracklist:
01. Se Ti Sfigurassero Con L’acido
02. Scimmie
03. Vieni All’Inferno Con Me
04. Scrivere Un Curriculum
05. La Patria E’ Dove Si Sta Bene
06. Le Storie Che Finiscono Male
07. Il Primo Maggio
08. Per Non Morire Di Vecchiaia
09. Il Mio Giovane E Libero Amore
10. Il Campione Di Sputo
11. Lasciateci Divertire

Line-up:
Luca Romagnoli
Marco Di Nardo
Nicola Ceroli
Luca Di Bucchianico

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