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Recensione : Marcello Ambrosini – Post – Industriale La Scena Italiana Anni ’80

Un libro bellissimo per un'erba cattiva che non riusciranno mai ad estirpare, perché il rumore fa parte di noi.

Ci sono libri utili, fondamentali e libri scritti bene. Post – industriale ha tutte le caratteristiche di cui sopra, essendo un libro fondamentale per capire una delle scene più belle e particolari dell’underground italiano.

Lo scenario di guerra è l’Italia anni ottanta, un paese che grattando la superficie aveva delle particolarità musicali e non che ora non abbiamo più. Una di queste era la scena post industriale, ovvero la nostra via alla musica industriale, ovvero quelle composizioni e soprattutto quel modo di pensare compromesso dalla civiltà industriale. I suoni e le evoluzioni sonore di questo genere sono totalmente underground, quasi avulse dal capitalismo musicale, anche se lo zoccolo di fedelissimi è pronto a comprare quasi tutto.

L’autore, Marcello Ambrosini, ci porta per mano con una scrittura chiara e meravigliosa in un mondo davvero affascinante, non classificabile, e che era una comunità ben prima di internet, poiché la circolazione delle opere e la collaborazione erano massime. Già dalla bellissima prefazione di Luther Blissett veniamo catapultati in un mondo difficile da estirpare, e che nei Throbbing Gristle e negli Einstuzende Neubaten i suoi numi tutelari.
Dopo una doverosa e davvero esauriente introduzione dell’autore il libro comincia con la sua prima parte, ovvero l’indagine sui precursori del rumore industriale, dai futuristi in poi. Da subito è chiaro come questa musica non sia musica nel senso comune, anzi di quest’ultimo non ha nulla, ma anzi si propone di essere la colonna sonora della fabbrica, della solitudine dell’uomo moderno, ponendosi in antitesi in tutto e per tutto alla musica comune o pop.

In questa prima parte si fa anche un profondo excursus sulla fondamentale scena anglosassone che ha dato le coordinate, termine alquanto fuorviante in questo caso, a tutto ciò che verrà dopo. La seconda parte è sulla prima scena post industriale italiana, e si denota una incredibile cura dell’autore nel descrivere i dischi, le cassette ed i gruppi, che parlano anche loro. Ambrosini riesce a dipanare una materia affatto facile. Da qui in poi è tutto italiano il proscenio, con esperienze e gruppi incredibili per i nostri parametri attuali, in quanto ad originalità ma soprattutto per la libertà dei progetti, che erano fatti per essere liberi e non per piacere o per pose.

Il libro riproduce anche foto, fanzine, copertine e molto altro, un ulteriore aiuto ed una testimonianza del valore e della profondità della ricerca di Ambrosini.
Le fanzine erano le voci ed il veicolo migliore di diffusione di questa scena che ancora oggi resiste, seppur non con quella ricchezza che possedeva negli anni ottanta. Al libro è allegato anche un cd con una selezione bellissima e non scontata di brani del periodo, per farsi un’idea per chi non c’era, o per chi apprezza e vuol conoscere maggiormente. Un libro bellissimo per un’erba cattiva che non riusciranno mai ad estirpare, perché il rumore fa parte di noi.

ETICHETTA
Spittle \ Goodfellas

22 euro

URL Facebook
http://www.facebook.com/librigoodfellas/

 

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