Si conclude la trilogia di Alex Nero, il personaggio creato da Pierluigi Porazzi, nato nel 2010 con “L’Ombra del Falco”, seguito nel 2013 da “Nemmeno il Tempo di Sognare”, tutti editi da Marsilio.
Porazzi è friulano e ciò è importante poiché le sue vicende si svolgono ad Udine, una città molto nera nei racconti dello scrittore.
Per non rovinarvi nulla del gusto di leggere le prime due parti della trilogia, vi diciamo solo che una faccenda che si credeva risolta torna in tutta la sua violenza ed il sangue di amici ed innocenti scorre su Alex Nero. Il protagonista è particolare, come particolari sono le trame e le vicende sull’asfalto udinese.
Porazzi è uno dei pochi scrittori gialli che parla e contestualizza molto bene i suoi romanzi. La sua analisi della società attuale, mediata dal mezzo del romanzo, è molto forte ed acuta, e attribuisce al noir quella valenza sociale che troppe volte viene dimenticata.
Il noir, se usato come fa Porazzi, è infatti un mezzo privilegiato di descrivere realtà che altrimenti perderebbero di forza, ma la vividezza di questo genere rende meglio certi colori, specialmente quelli più oscuri. La scrittura è accurata e ci porta dentro l’incubo, e si sente crescere un’ansia che non finisce neppure quando si chiude il libro, poiché il mondo che narra Porazzi è il nostro, e le brutture dentro Azrael succedono davvero, non solo quelle straordinarie ad opera del Teschio, ma quelle più piccole e forse più meschine di tutti i giorni.
Un noir tra i migliori di quest’anno, che mostra la costante crescita di questo scrittore, il quale lascia la porta aperta per il ritorno di Alex Nero, anche se sarà difficile eguagliare o superare i picchi di questa ultima pubblicazione.
pag. 360
Euro 18 – E-Book 9,99
Una risposta
Grazie mille per la splendida recensione!