A cinquant’anni dalla stesura di queste righe i governi mondiali avranno avuto un’ulteriore involuzione repressiva e bigotta, con conseguente messa al bando di punk, metal e tutta una serie modi di vedere e vivere la vita.
Ogni nazione europea, però, lascerà un’enclave al suo interno con il compito di fare da sfogatoio per chi a quei modi di pensare e vivere non vuole rinunciare, salvaguardando così l’integrità morale (in realtà solo una gestione più agevole dell’ordine pubblico da parte del potere) del resto della nazione. In Italia a questo scopo è stata scelta Venezia Metal, sorellastra malmessa di Venezia Mestre, rimasta interamente sotto il controllo dello Stato italiano. A causa del degenerare del cambiamento climatico, Venezia ha visto un ulteriore innalzamento delle acque lagunari, che sono arrivate a sommergere completamente i primi piani dei palazzi; si accede alla propria abitazione entrando dalla finestra e per spostarsi in città si cammina sui tetti.
Quale posto più adatto a far da richiamo per punk e metallari, reietti ingestibili, e tenerli lontani dalla popolazione a modo?
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In questo contesto Gianni, fratello del cantante e chitarrista di uno dei gruppi emergenti che va per la maggiore sembra avere l’occasione di provare la sua scalata alla gloria metallica, ma qualcosa di più grande, di più ferino, e che tingera’ pesantemente di horror occulto questa storia, sembra volergli mettere i bastoni tra le ruote.
Una risposta
Bella recensione per un libro interesantissimo, che porta anche una notevole ricerca sul significato del metal stesso. LIbro che poi rispecchia anche un pò la fertile scena metal hardcore veneziana e veneta.