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Recensione : Marco Sommariva – Ombre dal futuro. Viaggio nella letteratura distopica – Malamente Edizioni- 2022

Bellissimo volume da parte dello scrittore e tanto altro Marco Sommariva, un progetto nel quale potete trovare le schede di analisi di 82 romanzi distopici partendo dal 1676 con "La terra australe" di Gabriel de Foigny per arrivare a "Melma rosa" dell'uruguaiana Fernanda Trias. Marco Sommariva - Ombre dal futuro.

Bellissimo volume da parte dello scrittore e tanto altro Marco Sommariva, un progetto nel quale potete trovare le schede di analisi di 82 romanzi distopici partendo dal 1676 con “La terra australe” di Gabriel de Foigny per arrivare a “Melma rosa” dell’uruguaiana Fernanda Trias.

La notevole antologia analizza a fondo ogni romanzo, diventando la maggiore guida al genere distopico in commercio, grazie alla sua profondità e capacità di analisi. Marco essendo uno scrittore sensibile a certi temi e conoscendo la scrittura riesce sempre a cogliere le cose più importanti dello scritto come le sfumature, facendo comprendere al suo lettore ciò che voleva comunicare lo scrittore e al contempo invogliando a leggere l’opera originale.

Le descrizioni e le analisi non sono scritte in maniera pedante, un mero elenco di dati , spostamenti ed avvenimenti come se fossero un piccolo Bignami, ma colgono le pieghe del libro e i differenti livelli di lettura che esso possiede.

Marco è un grandissimo lettore e questo traspare molto bene da ciò che scrive, e ha inoltre compreso perfettamente cosa sia la distopia, un genere letterario in tutto e per tutto, un qualcosa di terribile ma utilissimo, perché spesso gli incubi o le paure di scrittori a noi temporalmente lontani si sono trasformati in cose normali ed accettate per noi. Qui ce n’è per tutti i gusti, fantasie e paranoie.

La scelta dei romanzi da analizzare non è stata certamente facile, dato che immaginare mondi simili al nostro è un qualcosa che l’uomo fa fin dai suoi primi tempi sul pianeta Terra. E proprio l’immaginazione umana, la capacità di inventarsi mondi diversi è in fondo la grande protagonista di questa raccolta che è essa stessa distopica dato che è un catalogo di ciò che potrebbe essere.

Cito alcuni titoli per darvi un’idea della bellezza, della varietà e del gran gusto che c’è dentro questa raccolta :  “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift , “La macchina del tempo” di Herbert G. Wells, “Il tallone di ferro” di Jack London, “R.U.R. Rossum’s Universal Robots” di Karel Čapek, “Noi” di Evgenij I. Zamjatin, “Metropolis” di Thea von Harbou, “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, “La notte della svastica” di Katharine Burdekin, “1984” di George Orwell, “Abissi d’acciaio” di Isaac Asimov, “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, “Arancia meccanica” di Anthony Burgess, “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” di Philip K. Dick, “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood e “Cecità” di José Saramago; ma anche titoli meno conosciuti benché altrettanto interessanti, tipo “Le meraviglie del duemila” di Emilio Salgari,” Lo smeraldo” di Mario Soldati, “I viaggiatori della sera” di Umberto Simonetta, “Dissipatio H.G”. di Guido Morselli e” Il pianeta irritabile” di Paolo Volponi, oltre alle raccolte di racconti “Storie naturali” e “Vizio di forma” di Primo Levi. Come si può vedere oltre ai grandi classici e a veri e propri pilastri della cultura occidentale come “1984” di Orwell, Marco ci regala la scoperta o la riscoperta di romanzi considerati minori ma che sono veri e propri capolavori, oltre la distopia, pietre miliari di fantasia e preveggenza in alcuni casi come il bellissimo “Il pianeta irritabile” di Paolo Volponi.

Un filo lega queste opere, il filo del sentimento umano verso il futuro, quei tentativi di capire ciò che sarà, e che spesso fanno comprendere meglio ciò che siamo, e anche la reale statura della razza umana, sia nei confronti di sé stessa, sia in relazione a quegli spazi infinti che porta dentro e poi fuori di sé. Il libro è anche un grandissimo invito a leggere, a farsi una cultura critica, ad essere i primi recensori del romanzo che state leggendo, l’importante è che vi facciate un’opinione vostra di quello che state leggendo, Marco vi dà diverse chiavi di lettura sta a voi trovare la vostra. 

I Wu Ming lo definirebbero un oggetto letterario non identificato e con ragione, un volume che farà giorie i vostri occhi ed il vostro cervello, perché la distopia è usare il cervello per conoscere e capire.

 

 

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