Anarchia come filtro per un pensiero nuovo e per fare velocemente delle rovine per potere costruirci sopra qualcosa di nuovo e di migliore.
Nuovo libro per Marco Sommariva, scrittore e tantissimo altro proveniente da Genova, si intitola “Tritolo in pillole atto secondo” ed è pubblicato da Geko Edizioni di Avegno. Marco ha pubblicato racconti e romanzi, ha sceneggiato fumetti, ha scritto per “A-Rivista Anarchica”, “Left”, e “Gli Asini”, attualmente potete trovare i suoi scritti su “Osservatorio repressione”, “Carmilla” e “Ahida”.
Come per il primo atto, questo secondo atto è una raccolta di brevissimi aforismi, frasi brevi e quasi haiku, schegge di bombe e chiodi di pace, frammenti di pensieri e pensieri che ci schiaffeggiano con forza. Calati in un’epoca dove accade senza freni l’esatto contrario del bene, dove il male si espande tutto intorno a partire da noi, dove il profitto e il menefreghismo imperano, Marco ci riporta un tocco di umanità e di rivoluzione attraverso questi haiku anarchici, volendo recuperare l’antica e proficua tradizione dello schiaffo al lettore, allo scopo di farlo svegliare e di far scaturire qualcosa di positivo in lui.
Le poche righe intorno ad un argomento sono spesso dolorosissime, scavano dentro senza pietà, ci lasciano doloranti sull’asfalto, disorientati e senza più alcuna sicurezza. Marco è uno scrittore con tantissima cultura, uno studioso delle parole nel senso più vero e non etimologico, un fotografo della realtà in negativo, guidato dalla rabbia e dal senso di rivolta che queste nostre vite provocano in chi non abbia un muro davanti agli occhi.
Moltissimi libri attuali e non solo, propongono soluzioni a domande che ci poniamo ogni minuto, risposte che tentano di riportare il nostro disagio in un binario ben preciso, riporci nel rassicurante alveo da dove continueranno a succhiare la nostra vita. Qui non c’è tutto ciò, anzi è presente proprio l’esatto contrario, si viene percossi dalla realtà e dalla violenza rivoluzionaria insita in queste righe, brevi e potentissime.
La violenza rivoluzionaria di “Tritolo in pillole” è una forza che vuole sconfiggere prima di tutto ciò che va cambiato dentro di noi, siamo noi stessi i primi a far schifo, non possiamo fare la morale a nessuno, e bisogna prima distruggere per ricostruire. In questo libro non troverete risposte ma domanda che faranno male, fotografie di un mondo dove il sangue scorre e noi digitiamo, coscienze morte per uno spettacolo triste quanto pericoloso. Marco non scrive per redimere o per migliorarci, scrive ciò che vede e ciò che sente senza filtri, al massimo del minimalismo iperrealista, e come scrive il critico radicale Pino Bertelli nella sua ottima prefazione a questo libro …”Sommariva non è uno scrittore che non rinuncia alla coscienza né alla conoscenza della propria visione del mondo..le eccezioni si ritrovano ai bordi della letteratura ‘blasonata’ che, come Sommariva, scrivono imparando, e non hanno nessuna intenzione d’insegnare a chicchessia le tavole comandamentali dell’esistenza.” Ecco, è tutto ciò, è tritolo che esplode e fa male, e deve fare male, non si può scappare, si può solo andare molto veloci.
Anarchia come filtro per un pensiero nuovo e per fare velocemente delle rovine per potere costruirci sopra qualcosa di nuovo e di migliore. Scrittura contundente e senza angoli dolci, solo gomiti che si urtano fra di loro, piccoli capolavori.
la nostra intervista : Marco Sommariva Tritolo in pillole atto secondo