Come suole dire il nostro amico Red Sky, “la musica è una”, e non si può dare torto al metal-rapper mascherato: solo così infatti, è possibile per il nostro udito di appassionati a 360° passare dai suoni più violenti ed abrasivi alle note cullanti della musica ambient.
Uno degli esponenti di punta di questo genere è senza dubbio Brian Eno il quale, anche sulla scia della fama acquisita come musicista rock (prima con i Roxy Music e poi in proprio), ebbe la possibilità di raggiungere un buon numero di appassionati offrendo loro un modo di ascoltare musica completamente nuovo.
“Piuttosto che emergere come una nave sull’oceano, diventa parte di quello stesso oceano. Musica che sentiamo, ma che non sentiamo; suoni che esistono per metterci in condizione di sentire il silenzio; suoni che ci rilevano dal nostro bisogno compulsivo di analizzare, incasellare, categorizzare isolare…” (David Toop) : questa citazione, piuttosto nota, credo sia una delle migliori descrizioni possibili e si adatta alla perfezione anche al contenuto dello split album oggetto di queste righe, In Two Seas, che riunisce il promotore dell’operazione, Mario Grönnert, e i Mondfish.
Il primo è un muscista tedesco che ha un background piuttosto simile al geniale Eno, avendo intrapreso agli inizi della carriera la via del rock progressivo e del folk, mentre nel corso degli anni il suo interesse si si è sempre più spostato verso l’ambient, concretizzandosi con l’uscita di due album (“From land to light” e “Waters drown in stone”), mentre Mondfish è invece un progetto dei giapponesi Kaetsu Takahashi and Yorihisa Taura.
In Two Seas è un lavoro che offre quasi quaranta minuti di ambient di qualità, eseguita da musicisti che si muovono con la dovuta competenza in quest’ambito; se ad un primo acchito può sembrare paradossale parlare di ambient “bella o brutta”, la verità è che la differenza tra tra un’interpretazione appropriata ed una approsimativa si sente eccome, proprio perché in quest’ultimo caso il flusso musicale finisce per disturbare invece di avvolgere l’ascoltatore nel suo abbraccio soffice e discreto.
La musica appare più fluttuante nei brani di Grönnert, mentre assume sfumature cosmiche in quelli dei Mondfish: differenze minime, inevitabilmente, ma sufficienti per fornire un’impronta ad ogni brano derivante anche dai diversi background culturali e musicali degli artisti coinvolti.
Una dimostrazione di sensibilità ed eleganza tutt’altro che scontata per Mario Grönnert e i Mondfish.
Tracklist:
1.Mario Grönnert – Of departures
2.Mario Grönnert – … and strange horizons
3.Mondfish – Euphoria
4.Mondfish – Slowdiver
5.Mondfish – Hidden pieces