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Recensione : Massimo Volume – Aspettando I Barbari

A tre anni di distanza dall'ottimo “Cattive Abitudini” e a due dallo split con i Bachi Da Pietra, i Massimo Volume (Emidio Clementi, Vittoria Burattini, Stefano Pilia, Egle Sommacal), formazione tra le più influenti all'interno della scena musicale indipendente italiana, mettono su disco dieci nuovi pezzi. Il nuovo lavoro, Aspettando I Barbari, abbandona quasi completamente il carattere relativamente morbido del precedente disco, preferendo solcare mari decisamente più nervosi, elettrici e scuri.

La nera spina dorsale su cui si struttura Dio Delle Zecche, apre l’album crescendo e ferendo, affondando il colpo di grazia solo quando la voce si fa urlo e le parole si inchiodano in testa, mentre La Cena, a seguire, tra velocità e ritmi incalzanti, si rivela travolgente con le sue melodie venate di malessere. Aspettando I Barbari, sprofondando nelle tenebre, disegna ombre arrese su echi di chitarra e dense note di basso, lasciando che a proseguire siano l’ossessivo monito angosciante “ricordati di Chesnutt” di Vic Chesnutt e il “vi piaccia o no” estremamente determinato di Dymaxion Song (brano ispirato alla vita di Buckminster Fuller). La notte, tesa e graffiante, si concentra sul contrapporre le storie (in evoluzione) di molte persone con lo statico aspettare del protagonista, disintegrandosi di fronte al tellurico e violento vibrare dell’allucinata Compound e all’intensità su più strati della malinconica Silvia Camagni.
Il Nemico Avanza, infine, tra affilate parole che riportano a scenari di profonda violenza, introduce l’addio (che permette di sciogliere tutte le tensioni) della conclusiva Da Dove Sono Stato.

Con questo nuovo disco i Massimo Volume mescolano molto bene le carte, riorganizzando tutto il loro mondo sonoro e riproponendolo in forma differente, ripescando l’energia elettrica degli anni ’90 e aggiungendo inaspettati inserti di elettronica, raccontando (ovviamente) storie nuove, ma non abbandonando gli umori che li caratterizzano da sempre. Aspettando I Barbari è un disco cupo e oppressivo, energico e rabbioso, denso e affascinante. A vent’anni dal loro esordio, dimostrano di essere ancora sul pezzo. Un album di qualità.

Tracklist:
01. Dio Delle Zecche
02. La Cena
03. Aspettando I Barbari
04. Vic Chesnutt
05. Dymaxion Song
06. La Notte
07. Compound
08. Silvia Camagni
09. Il Nemico Avanza
10. Da Dove Sono Stato

Line-up:
Emidio Clementi
Vittoria Burattini
Stefano Pilia
Egle Sommacal

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