La nera spina dorsale su cui si struttura Dio Delle Zecche, apre l’album crescendo e ferendo, affondando il colpo di grazia solo quando la voce si fa urlo e le parole si inchiodano in testa, mentre La Cena, a seguire, tra velocità e ritmi incalzanti, si rivela travolgente con le sue melodie venate di malessere. Aspettando I Barbari, sprofondando nelle tenebre, disegna ombre arrese su echi di chitarra e dense note di basso, lasciando che a proseguire siano l’ossessivo monito angosciante “ricordati di Chesnutt” di Vic Chesnutt e il “vi piaccia o no” estremamente determinato di Dymaxion Song (brano ispirato alla vita di Buckminster Fuller). La notte, tesa e graffiante, si concentra sul contrapporre le storie (in evoluzione) di molte persone con lo statico aspettare del protagonista, disintegrandosi di fronte al tellurico e violento vibrare dell’allucinata Compound e all’intensità su più strati della malinconica Silvia Camagni.
Il Nemico Avanza, infine, tra affilate parole che riportano a scenari di profonda violenza, introduce l’addio (che permette di sciogliere tutte le tensioni) della conclusiva Da Dove Sono Stato.
Con questo nuovo disco i Massimo Volume mescolano molto bene le carte, riorganizzando tutto il loro mondo sonoro e riproponendolo in forma differente, ripescando l’energia elettrica degli anni ’90 e aggiungendo inaspettati inserti di elettronica, raccontando (ovviamente) storie nuove, ma non abbandonando gli umori che li caratterizzano da sempre. Aspettando I Barbari è un disco cupo e oppressivo, energico e rabbioso, denso e affascinante. A vent’anni dal loro esordio, dimostrano di essere ancora sul pezzo. Un album di qualità.
Tracklist:
01. Dio Delle Zecche
02. La Cena
03. Aspettando I Barbari
04. Vic Chesnutt
05. Dymaxion Song
06. La Notte
07. Compound
08. Silvia Camagni
09. Il Nemico Avanza
10. Da Dove Sono Stato
Line-up:
Emidio Clementi
Vittoria Burattini
Stefano Pilia
Egle Sommacal
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