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Recensione : Matter – Convex Ep

Matter ci svela il mantra ingannatore che compone il mondo che ci circonda, attraverso la struttura e le sonorità minimal underground di "Convex", suo ultimo EP.

E’ possibile che un EP Minimal Techno vi apra gli occhi, gettandovi all’improvviso in un mondo nascosto fino a pochi secondi prima, fatto di sfumature distopiche, ossessioni e condizionamenti di massa?

Ebbene si. “Convex” è tutto questo e molto altro.

L’ultimo lavoro di Matter, meglio conosciuto come Fabrizio Matrone, o Heidseck, è all’altezza sia del suo titolo che delle aspettative per gli amanti del genere che si ritroveranno tra le mani un gioiellino intriso di sperimentazioni, significati e talento. Durante l’ascolto dei quattro brani che compongono l’EP, non state altro che girando le lenti convesse di un apparecchio da vista immaginario. Una sorta di cannocchiale steampunk o fantascientifico dalle apparenze puramente ludiche e sottostimabili, ma che invece lentamente vi porterà a distinguere quanto la realtà in cui viviate sia distorta e sottomessa da messaggi ossessivi, manipolati e manipolanti, ed anche la vista panoramica più bella sulla vostra città si trasformerà presto in uno scorcio desolato ed oscuro, perduto tra le distruzioni del mondo di Matrix e le atmosfere cyberpunk de “Il Neuromante”, il famoso capolavoro fantascientifico di Gibson.

Ma al contrario di mondi ed atmosfere psichedeliche e piene di orpelli musicali, totalmente inutili, colpisce allo stomaco grazie alla sfumatura minimal dell’album, il pragmatismo ed il realismo schiacciante del mantra melodico che lentamente sale a galla traccia dopo traccia. Starà all’ascoltatore decidere dove vorrà collocarsi in questa sorta di racconto techno; se nel mantra ingannevole o tra i sottili indizi che potrebbero riportare alla realtà dei fatti sfuggendo alla costruzione artificiosa di quanto ci circonda. Non si può parlare di tracce più o meno riuscite: il lavoro di Matter è un concept da prendere e gustarsi in blocco, ma a noi ha colpito particolarmente “Point Source”, la prima traccia del lato B (ebbene si, il disco è reperibile anche in un vinile con un lavoro visivo che ben si accompagna al genere musicale).

Come dicevo, “Point Source”, o “Punto Sorgente”, è sembrata un po’ il pezzo chiave dell’EP, il generatore di immagini e suggestioni da cui tutto parte e dove tutto trova un senso.

Il mantra ingannatore si sgretola senza però soccombere, lasciando sempre la porta aperta a chi ascolta sulla possibilità di continuare ad illudersi o iniziare la propria rivolta personale per la propria liberazione.

ETICHETTA:Concrete Records

TRACKLIST
1 – Curvature (Orphx Remix)
2 – Curvature
3 – Point Source
4 – Axis

LINE-UP
Matter
Orphx – remix

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