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Recensione : Mechina – Xenon

Il futuro della musica estrema

Il primo gennaio 2014 verrà ricordato, da chi avrà avuto la fortuna di ascoltarlo, come il giorno dell’uscita della colonna sonora dell’apocalisse, secondo gli americani Mechina.

Noi siamo fortunati, perchè questo lavoro è talmente avanti che l’anno di uscita potrebbe essere il realtà il 3014. Questo stupendo lavoro è ciò che più si avvicina a “Demanufacture” dei seminali Fear Factory, datato 1995 e, addirittura, sotto certi aspetti, riesce a superarlo in impatto e nell’uso massiccio di musica sinfonica in una miscela annichilente.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo a conoscere un pò di più questi quattro geni: intanto il disco è autoprodotto e non è il primo, e arriva dopo che la band dell’Illinois ha già partorito svariati mini e tre full- length: “The Assembly Of Tyrants” del 2005, “Conqueror” del 2011 e Empyrean del 2013.
Xenon è un macigno industrial cyber metal dalla potenza devastante, dove il drumming di David Gavin è al limite dell’umano, il growl di David Holch sembra arrivare direttamente dalla gola di qualche essere relegato in un profondo abisso perso nell’iperspazio, la voce pulita, così come i cori operistici, non fanno altro che conferire al tutto, come se non bastasse, un’aura ancor più inquietante.
A rendere questo lavoro qualcosa di veramente ultraterreno è la parte sinfonica che, attenzione, non è usata in stacchi solo per alleggerire il sound, ma è parte integrante dello stesso per un risultato sconvolgente.
In pratica è come se l’essere immondo di cui parlavo affrontasse una battaglia per il dominio dell’universo contro gli angeli, intervenuti direttamente dal paradiso per rigettarlo nell’abisso.
I ritmi sincopati e la base industrial è più o meno la stessa ma, laddove i Fear Factory si muovevano intorno a strutture di stampo metalcore, i Mechina vanno anni luce oltre, con orchestrazioni apocalittiche da pelle d’oca. Zoticus, Terrae, Tartarus, Thales, sono solo alcuni tra i dieci brani capolavoro di questo mostro chiamato Xenon.
Se vogliamo dare un senso alle contaminazioni nel death metal, beh, allora qui siamo veramente nel futuro del genere e non solo, ma di tutta la musica estrema.
Disco epocale!

Track list:
1. Xenon
2. Ailthea
3. Zoticus
4. Terrae
5. Tartarus
6. Phedra
7. Thales
8. Erebus
9. Amyntas
10. Actaeon

David Holch – Vocals
Joe Tiberi – Guitars, Programming
Steve Amarantos – Bass
David Gavin – Drums

MECHINA – Facebook

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