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Recensione : Memoriam – Rise to power

Atteso ritorno dei Memoriam, il gruppo death metal fondato dal cantante Karl Willetts ex dei Bolt Thrower  da Frank Healy bassista dei Benediction ed ex chitarrista dei Napalm Death, insomma la crema del death metal, coadiuvati molto bene da Scott Fairfax alle chitarre e Spike T. Smith alla batteria.

Atteso ritorno dei Memoriam, il gruppo death metal fondato dal cantante Karl Willetts ex dei Bolt Thrower  da Frank Healy bassista dei Benediction ed ex chitarrista dei Napalm Death, insomma la crema del death metal, coadiuvati molto bene da Scott Fairfax alle chitarre e Spike T. Smith alla batteria.

I Memoriam sono nati dalle ceneri del Bolt Thrower sciolti nel 2016 in seguito alla morte del compianto batterista Martin Kearns nel 2015. Il debutto “For the fallen” arriva nel 2017 ed è un disco che scatena gli entusiasmi degli ascoltatori del death metal classico, quello alla Bolt Thrower per intenderci, anche se i Memoriam sono una cosa differente, molto differente.

Il loro quinto disco si intitola “Rise to power” ed esce per Reaper Entertainment, prodotto dal solito Russell(Napalm Death, Amorphis e Dimmu Borgir fra gli altri), ed è una bella prova di forza, grazie ad un suono immediatamente riconoscibile e molto bene definito. La musica dei Memoriam è un death metal classico arricchito da molti elementi musicali e da un ottimo bilanciamento fra fasi aggressive e fasi più cadenzate che crea un miscuglio sonoro inconsueto e molto ben riuscito. Le liee di chitarra dei Memoriam sono molto simili a quelle dei Bolt Thrower, possiedono forse una maggiore varietà di soluzioni differenti a partire da una maggiore epicità e da una spiccata ricerca di melodie avvolgenti.

La sezione ritmica è molto interessante e porta elementi nuovi che vanno oltre il death metal canonico. Grazie ad essa ed al resto del gruppo il death metal dei Memoriam diventa di ampio respiro, con momenti di melodia accattivante grazie anche all’ottima voce di Karl Willetts che raggiunge sempre ottime vette, narrando in maniera unica i testi, testi che sono sempre molto interessanti e che coprono molti aspetti e spaziano dalla storia come nell’apertura di “Never Forget, Never Again (6 Million Dead)”, ai temi combattenti di “The conflict is within”, testi che sono ambivalenti poiché parlano di ciò che sta fuori ma anche dentro di noi, in alto come in basso. Il disco è molto potente, prodotto molto bene e sembra quasi di essere in una campagna di Dungeons and Dragons per il trasporto e la forza che trasmette con canzoni come la titletrack “Rise to power”, vero e proprio carmine epico.

Per arricchire ulteriormente il quadro troviamo la solita meravigliosa copertina di Dan Seagrave. già autore di copertine di Benediction, Disemember, Hypocrisy e Suffocation) che rende benissimo cosa sia il disco ed il suono dei Memoriam per un disco che è già una spanna sopra i suoi predecessori, che erano assolutamente ottimi.

Un lavoro che entusiasmerà chi ama il death metal classico fatto da persone che lo amano incondizionatamente.

 

Memoriam Rise to power

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