Terzo album,e maturira’ certamente raggiunta,per questo quintetto finnico,che propone un suono molto vario e articolato.
Il loro sound si muove su coordinate noise senza disdegnare tinte dark e misute e parsimoniose intrusioni elettroniche.
Ma addentriamoci nelle otto tracce dell’album nel tentativo di rendere l’idea di quanto il gruppo vuole offrirci.
Si comincia con “The exorcist” una cavalcata punkeggiante molto bella e incisiva.
Si prosegue con due brani che mettono in risalto l’attitudine “oscura” della band “Teenage dreams” e “Honey pie” nei quali le similitudini con il suono e l’impostazione vocale degli Editors (e di conseguenza dei Joy Division) si fanno piu’marcate.
Seguono “181 bpm” e “On fire” dove invece e’ l’attitudine noise a venir fuori con piu’ veemenza,per quanto mi riguarda preferisco di gran lunga la prima,in odor dei Sonic Youth piu’pop,alla seconda un po’ troppo caotica per i miei gusti.
Chiude il tutto “Mr.Florida” lunga litania con forti richiami progressive
sinceramente evitabile.
Comunque,nonostante lo scivolone conclusivo,i Mesmer hanno la mia incodizionata approvazione, troppo alti i loro margini di miglioramento e troppo buono il loro suono per potergliela negare.