Se la lunghezza di una recensione dovesse basarsi sul minutaggio dei lavori presi in esame, questa sarebbe pressochè finita qui …
E, in effetti, qualcuno potrebbe chiedersi perché valga la pena di sprecare tempo e spazio per soli quattro minuti di musica.
La risposta è semplice: questo è il grindcore, un genere musicale che, piaccia o meno, porta alle estreme conseguenze la velocità d’esecuzione, l’urgenza espressiva e la sintesi compositiva .
I Miserable Failure sono un quartetto francese che si accoda al considerevole numero di discepoli dei seminali Napalm Death (dell’epoca “Scum” per intenderci, non quelli pur magnifici dei giorni nostri); i transalpini condensano la loro furia parossistica in quattro brani, di circa un minuto ciascuno, che ne valgono almeno dieci per intensità e ferocia esecutiva, riportando alla mente non solo i padri nobili del genere ma anche act più vicini al death come i Brutal Truth degli esordi.
Sulla scia di band più attuali, come gli Agoraphobic Noisebleed, rispetto ai quali, paradossalmente , appaiono ancor più diretti e meno strutturati, i Miserabile Failure con Hope fanno intravvedere le loro indubbie potenzialità : chiaramente un full-length potrà risultare ben più esaustivo riguardo alle loro effettive capacità.
Per ora godiamoci questa manciata di minuti di intenso piacere …
Tracklist:
1.The blueprints of self-disgust
2.One more reason to set this world on fire
3.Goodbye and good riddance
4.This world ain’t mine
Line-up :
Bleu – vocals
Rom “Maldito” Sanchez – guitars & vocals
Mélanie Sugin – bass
Elvis Jagger Abdul Jabbar – drums
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