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Recensione : Mist – Inan’

Bella sorpresa e ottima band: "Inan'" è solo un assaggio di ciò che di buono ed importante i Mist potrebbero riservarci in futuro.

L’occult doom con voce femminile si è imposto all’attenzione negli ultimi anni grazie a grandi band quali Jex Thoth, Blood Ceremony e The Wounded Kings e il notevole interesse che si è venuto a creare attorno a questo particolare sottogenere ha fatto sì che i nomi in questioni cominciassero a fare proseliti.

Tra questi vanno segnalati sicuramente i Mist, act sloveno per 4/5 al femminile, che con l’Ep Inan’ dà un seguito al demo d’esordio del 2013 mostrando eccellenti potenzialità.
Come d’abitudine, in questi casi il proscenio se lo accaparra la frontwoman Nina Spruk, dotata rispetto alle varie Jex o Sharie Neyland di una tonalità meno “stregonesco-sacerdotale” ma, nel contempo, con una maggiore propensione alle tonalità alte e più estese; l’impatto complessivo non è affatto da meno e questi quattro brani sono davvero convincenti pur nel loro breve sviluppo, trovando il loro picco evocativo nella notevole Frozen Velvet, che si dimostra anche la traccia più composita del lotto.
Pregevole il lavoro del “nostro beato fra le donne”, il chitarrista Blaž Tanšek che, senza lasciarsi andare a voli pindarici, esibisce assoli ficcanti e di ottimo gusto.
Bella sorpresa e ottima band: Inan’ è solo un assaggio di ciò che di buono ed importante i Mist potrebbero riservarci in futuro.

Tracklist:
1. Inan’
2. Frozen Velvet
3. Under the Night Sky
4. Phobia

Line-up:
Nina Spruk – lead vocals
Ema Babošek – rhythm guitar & backing vocals
Blaž Tanšek – lead guitar
Neža Pečan – bass
Mihaela Žitko – drums

MIST – Facebook

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