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Recensione : Mist Of Nihil – A Faint Aurora

I Mist Of Nihil si dedicano con ottimi risultati al recupero di sonorità gothic/death doom, immettendo in questo loro lavoro influssi provenienti in gran parte dalla scena scandinava e riuscendo a creare un intrigante mix tra le ritmiche dolenti ed evocative del doom e le repentine ed ariose aperture del death melodico

Dalla sempre fertile penisola ellenica andiamo a ripescare questo album uscito alla fine dello scorso anno, A Faint Aurora dei Mist Of Nihil, band ateniese che si riaffaccia sul mercato con il proprio primo full length, dopo aver pubblicato nel 2014 l’ep d’esordio Buried Laments.

Il gruppo greco si dedica con ottimi risultati al recupero di sonorità gothic/death doom, immettendo in questo lavoro influssi provenienti in gran parte dalla scena scandinava e riuscendo a creare un intrigante mix tra le ritmiche dolenti ed evocative del doom e le repentine ed ariose aperture del death melodico, sulla falsariga degli Insomnium più ispirati.
Nonostante la lunghezza considerevole, A Faint Aurora è un album che scorre via con grande fluidità, mantenendo sempre uno standard qualitativo medio alto; se la derivatività di base della proposta è manifesta, non si può fare a meno di notare, altresì, quanto i Mist Of Nihil la affrontino con il giusto piglio, preoccupandosi di esibire un songwriting incisivo e diretto, ricco di momenti di grande spessore.
Ovviamente, per gusto personale prediligo i nostri quando il sound assume tomi più drammatici, come nella splendida Desires of a Shadowed Notion, traccia che evidenzia da subito l’eccellente growl di Panos Leakos ed il buon feeling creato dalla chitarra solista di George Griever: senza andare troppo per il sottile ed esemplificando al massimo, si può affermare che le cose appaiono senz’altro migliori quando il possibile riferimento divengono i Swallow The Sun piuttosto che i Dark Tranquillity, tanto per citare gli estremi tra i quali si dipanano le composizioni.
Infatti, i brani in cui è il death melodico a prevalere tendono pericolosamente ad uniformarsi per ritmica e struttura, al contrario di quelli in cui è un substrato malinconico ad emergere, come avviene brillantemente anche in When Silence Awakens, A Dream Sublime, Root of All Plagues e The Last Wound of Gaia.
Nel complesso A Faint Aurora è un album impeccabile sotto gran parte dei punti di vista, fatta eccezione per una lieve carenza di personalità che impedisce, almeno per ora, ai Mist of Nihil di esibire una propria e riconoscibile cifra stilistica; nel contempo non si può fare a meno di notare come in molti passaggi emergano i sintomi di una classe superiore alla media i quali, oltre a garantire un’ampia approvazione per quanto concerne il lavoro in questione, fanno presagire qualcosa di notevole nel prossimo futuro.

Tracklist:
1. Desires of a Shadowed Notion
2. In the Heart of Malevolence
3. When Silence Awakens
4. Forest of Lethe
5. Stone’s Marrow
6. The Lake
7. A Dream Sublime
8. Frail Heritage
9. Wind of a Thousand Winters
10. Root of All Plagues
11. The Last Wound of Gaia

Line-up:
Nicolas Nast Alexandropoulos – Bass
Makis Vouros – Drums
Thanassis – Rhythm Guitar
George Griever – Lead Guitar
Panos Leakos – Vocals

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