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Recensione : Moaning – Moaning

Il taglio delle loro composizioni è un qualcosa che farà la gioia di chi ama il post punk e la new wave, ma una delle peculiarità notevoli è l’andare sempre oltre, una ricerca costante e pienamente conseguita di un suono personale e maturo.

Post punk d’assalto per questa band di veterani losangelina qui al suo debutto per Sub Pop.

Il loro suono è un viaggio molto piacevole fra post punk, shoegaze e rock abrasivo, pieno di ottime soluzioni sonore.

Il gruppo è nato nella notevole scena alternativa di Los Angeles, dove da tempo si stanno facendo notare molti gruppi notevoli, portatori di un suono fresco ed innovatore, che sembrano aver fatto ritrovare un posto importante alla città degli angeli.

I Moaning, hanno fatto molta gavetta e si sono imposti all’attenzione di Alex Newport, ingegnere del suono e produttore che ha lavorato con nomi del calibro di At The Drive – In, Bloc Party e Melvins. Newport è rimasto impressionato dalla personalità e dalla facilità e felicità compositiva del trio, che sembra sempre la corretta soluzione sonora, regalando momenti assai notevoli che si dipanano per tutta la lunghezza del disco.

Quest’ultimo è vario, forte e mai scontato, ci sono molti riferimenti ma il risultato è molto originale appartiene totalmente ai Moaning.

Nel loro suono c’è uno spleen, una punta di dolce sconfitta, lezioni ascoltate e riportate magistralmente, ci sono i maestri ma c’è anche e soprattutto il talento. Il taglio delle loro composizioni è un qualcosa che farà la gioia di chi ama il post punk e la new wave, ma una delle peculiarità notevoli è l’andare sempre oltre, una ricerca costante e pienamente conseguita di un suono personale e maturo.

I Moaning sono un gruppo da seguire e soprattutto da ascoltare con grande attenzione.

ETICHETTA: Sub Pop

TRACKLIST

1 Don’t Go
2 Play
3 Tired
4 Artificial
5 Close
6 Does This Work for You
7 The Same
8 For Now
9 Useless
10 Misheard
11 Somewhere in There

LINE-UP
Sean Solomon, Pascal Stevenson, Andrew MacKelvie

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