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Recensione : Mondocane

Titolo: Mondocane Regia: Alessandro Celli : da vedere perché si tratta di un film ambizioso, post apocalittico e, a suo modo, politico: in una Taranto che ha subito “la grande evacuazione”, sulle rovine della città industriale comanda la criminalità perché la polizia è sconfitta in partenza....

Titolo: Mondocane

Regia: Alessandro Celli 

Produzione: Italia 

Anno: 2021

In un futuro non molto lontano, Taranto è una città spettrale cinta dal filo spinato in cui nessuno, nemmeno la polizia, si azzarda a entrare. Sono rimasti i più poveri che lottano per la sopravvivenza, mentre una banda criminale, le Formiche, cerca di controllare il territorio. Due orfani tredicenni cresciuti insieme – Pietro detto Mondocane e Christian detto Pisciasotto – sognano di entrare in quella gang. Ci riusciranno, ma qualcosa s’incrina nel loro equilibrio mettendo a rischio tutto quello in cui credono.

Un film su: 

  • l’amicizia e i sentimenti forti;
  • il disastro ambientale;
  • il riprendersi quello che ci è stato tolto;
  • il ghetto;
  • l’infanzia perduta;
  • le promesse da mantenere;
  • la fiducia;
  • la corruzione del potere.

Da vedere perché si tratta di un film ambizioso, post apocalittico e, a suo modo, politico: in una Taranto che ha subito “la grande evacuazione”, sulle rovine della città industriale comanda la criminalità perché la polizia è sconfitta in partenza; la terra dove scappare è l’Africa, mentre Roma perde il titolo di capitale e l’Italia è una specie di Paese fantasma privo di una definita geografia; i bambini, che non sono neanche più in grado di riconoscere la figura di Cristo in croce, quando non vengono sfruttati nel lavoro nelle acciaierie sono degli sbandati – “Randagi” – o dei criminali al soldo di una congrega di adulti.

Presentato nel settembre scorso alla Settimana della Critica a Venezia 78.

Dedicato a chi ama i film distopici. 

 

Mondocane di Alessandro Celli 

Cast:
Ludovica Nasti
Federica Torchetti
Alessandro Borghi
Barbara Ronchi

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