I Moorder, gruppo italiano composto da cinque elementi, si presentano con questo secondo album, senza alcun timore di far incontrare chitarra, basso e batteria con trombone e tuba, tirando fuori una sperimentazione inconsueta ma adatta al genere funk/jazz.
La traccia che apre il lavoro, Jesus Zombies Crew, è una perfetta armonia strumentale sul genere funk, nello stile poliziesco anni ’70, mentre la successiva Flat Kick ci fa accomodare in poltrona, fornendo alla musica un filo logico e intrecciando strumenti così diversi con tale maestria da non farci accorgere della complesse partiture musicali presenti nel brano.
Con Disco in Ferro, Pipum e Firecrap, ci avviciniamo di più all’impronta della prima traccia, con la differenza che risiede nella velocità e nel gioco dell’arpeggio, per poi meravigliarci, o addirittura un po’ intristirci come solo la musica sa fare con i sentimenti, grazie a Moztri.
L’ossatura dell’album e la sua reale fisionomia, almeno per quanto mi riguarda, si manifesta con Afro Bones e Omocodia on Square, e in parte con Fiscia e Mini Spider, dotate di un sound più electrosoft.
L’ultima traccia, Beef Ice, è la perfetta chiusura di un lavoro da ascoltare più volte, capace ad ogni successivo passaggio di regalarci un’interpretazione diversa ma sempre positiva.
Da evidenziare, infine, la collaborazione con Simone Cortesi per la parte grafica dell’album, una vera e propria grafic novel che lo rende una perla per collezionisti.
Line-up:
Alessandro Lamborghini – chitarra
Simone Pederzoli – trombone
Alberto Danielli – tuba
Daniel Csaba Dencs – batteria
Luca Cotti – basso
Tracklist:
1- Jesus zombies crew
2- Flat kick
3- Disco in ferro
4- Pipum
5- Moztri
6- Afro bones
7- Fiscia
8- Omocodia on square
9- Firecrap
10- Abed
11- Mini spiders
12- Beef ice
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