L’opener Spirits of Fate, brano dall’andatura dinamica, con una ritmica hard rock mi ha ricordato gli Year Zero di Nihil’s Flame meno psichedelici; Stormcoven segue le stesse coordinate, bel brano dove, nel ritornello, il vocalist F. dimostra di conoscere un certo Lee Dorrian ed i suoi Cathedral.
Ancora classico doom con Winter, prima della stoner oriented Morningstar Iconoclast dalla una ritmica rock’n’roll che rende il pezzo originalissimo; spunti hard rock li troviamo invece in Priestess of the Old prima di giungere alla bellissima On the Mountain Throne, dove emergono similitudini con i Lake Of Tears di “Headstones”, anche grazie al cantato del vocalist, vicino a quello di Daniel Brennare.
Where Alchemy Thrives e’ un pezzo folk acustico che crea un atmosfera da sottobosco, come raffigurato in copertina, mentre Totem conclude l’album con il pezzo più devoto ai Black Sabbath dell’intero lavoro.
In definitiva un buon disco, che possiede spunti per piacere non solo agli amanti del genere grazie anche all’ottima produzione e alla performance della band.
Promossi a pieni voti.
Tracklist:
1. Spirits of Fate
2. Stormcoven
3. Winter
4. Morningstar Iconoclast
5. Priestess of the Old
6. On the Mountain Throne
7. Where Alchemy Thrived
8. Totem
Line-up:
H. – bass
J. – drums
A. – guitars
F. – vocals