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Recensione : Mournful Congregation – The Book Of Kings

I Mournful Congregation con The Book Of Kings si confermano tra le realtà più importanti della scena funeral doom, sfoderando uno dei migliori lavori dell’anno assieme a quelli di Colosseum , Esoteric e Comatose Vigil.

Attivi dal 1993, gli australiani Mournful Congregation appartengono alla ristretta cerchia degli eredi legittimi dei Thergothon , ovvero i “padri” del funeral doom; nonostante la band sia sulla scena ormai da quasi due decenni, The Book Of Kings è solo il quarto full-length in una discografia comunque ricca di diverse uscite , sotto forma di compilation o split, tutte contraddistinte da un’elevata qualità compositiva.

Il brano iniziale The Catechism Of Depression già dal titolo appare come una dichiarazione d’intenti nei confronti dell’ascoltatore che si trova risucchiato in un vortice di atmosfere plumbee che di tanto in tanto vengono squarciate da emozionanti aperture melodiche.
Il successivo The Waterless Streams si mantiene sui livelli eccelsi del brano precedente ma è con The Bitter Veils Of Solemnity che si raggiunge uno dei picchi emotivi, grazie ai suoi dodici minuti di arpeggi acustici che in qualche modo ricordano gli Agalloch di “The White”, sebbene privati della loro componente folk.
Tre quarti d’ora di musica di simile fattura sarebbero più che sufficienti per chiunque ma gli australiani dimostrano di non soffrire di alcuna crisi compositiva chiudendo il disco con i trentatre minuti della title-track, un brano che, nonostante il suo lento incedere, non annoia mai grazie ai frequenti mutamenti di atmosfera ed i sapienti inserti di chitarra solista .
I Mournful Congregation con The Book Of Kings si confermano tra le realtà più importanti della scena funeral doom, sfoderando uno dei migliori lavori dell’anno assieme a quelli di Colosseum , Esoteric e Comatose Vigil.

Tracklist:
1. The Catechism of Depression
2. The Waterless Streams
3. The Bitter Veils of Solemnity
4. The Book of Kings

Line-up:
Adrian Bickle – Drums
Ben Newsome – Bass
Damon Good – Vocals, Bass, Guitars
Justin Hartwig – Guitars

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