Un disco onirico e magnifico, un viaggio con una bara attaccata al collo tra le piazze del liscio romagnolo.
I Mr. Zombie Orchestra operano una sintesi riuscitissima tra il liscio romagnolo, scrigno infinito di melodie e la loro attitudine gotico anglosassone. Detta così, non si capisce granché, lo so. Ma se uno scrive una recensione è per invitare o meno ad ascoltare il disco e allora potreste farvi un’idea anche da soli. Vi basti sapere che C’era una volta in Romagna è un disco originale e godibilissimo come pochi, suonato magistralmente, andando al cuore del liscio.
Registrato al Teatro Pedrini di Brisighella, si potrebbe quasi definire un disco etnico, dato che la tradizione musicale e canora della Romagna è questa, tra la dinastia Casadei e Castellina Pasi, in quell’occasione di socialità che era il ballo per chi si spaccava la schiena nei campi tutto il giorno. Ballare era come fare l’amore, un atto di libertà in mezzo ai dolori di una vita agra, e queste melodie, ora allegre, ora tristi sono state le colonne sonore di intere generazioni.
La Mr.Zombie Orchestra ne ripercorre con intelligenza e maestria le orme, riproponendo la tradizione facendola diventare immortale e un po’ orrori fica, quasi si volesse salvare una cosa positiva come il liscio dal degrado e dal disagio che vediamo essere tipici della nostra epoca.
In quel liscio vi era un’innata eleganza proletaria, un ritmo bagnato dalle onde e dal sudore della fatica, una gioia fanciullesca di vero divertimento.
I quattro musicisti, di cui alcuni provenienti dal conservatori di Ferrara e si sente, più diversi ospiti, le danno un tocco gotico americano, immortalando il tutto in un bianco e nero totalmente romagnolo.
Un disco fuori dalla norma e dai soliti canoni, un seconda opera azzeccatissima.
Tracklist:
1. Super valzer
2. Titti
3. Nuvolari
4. Tormento
5. Baciarti così
6. Scherzando col sax
7. L’indeciso
8. Edilio
9. La disperata
10. Carovana Blue
11. Mia cara gioventù
12. Romagna mia
Line-up:
Alberto Bazzoli : pianoforte
Riccardo Morandini : chitarra
Gabriele Laghi : contrabbasso
Eugenio Primo Saragoni : batteria