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Recensione : Nàresh Ran – Praesens

Questo lavoro di Nàresh Ran, fondatore dell'etichetta Dio Drone e monaco della musica underground italian, si intitola "Praesens" esce per Toten Schwan Records e Breathe Plastic Records

Per gli errori che vorrei non aver commesso, per le parole non dette, le lettere scritte e mai spedite, le ferite inferte e ricevute. Per tutte le cicatrici e i sogni negati. Per voi che mi avete fatto del male e per il male che mi sono fatto da solo, Praesens è il modo migliore che ho trovato per scendere a patti con i miei demoni e lasciarli andare.

Nàresh Ran

In ogni attimo della nostra vita noi siamo in mezzo a molteplici energie e spinte, spinte che vengono da dentro di noi, quello che pensiamo in testa, l’ascolto dei battiti del nostro cuore, l’impegno nel decodificare una realtà frammentaria e frammentata che abbiamo davanti, gli schermi che ci cercano come droni che vedono la loro preda davanti a loro. In mezzo a questi miliardi di stimoli e di processi che affrontiamo ci sono delle sicurezze che non ci lasciano mai : le nostre paure più profonde, le incertezze che mozzano il respiro, le cose che non capiamo, i passaggi che ad alcuni vengono naturali e che a noi sembrano mura invalicabili, in tre parole : i nostri demoni.

Questo lavoro di Nàresh Ran, fondatore dell’etichetta Dio Drone e monaco della musica underground italian, si intitola “Praesens” esce per Toten Schwan Records e Breathe Plastic Records ed è tratta proprio dei demoni, e questo disco è la maniera con la quale l’autore li ha potuti lasciare liberi di vivere la propria vita.I demoni di Nàresh Ran volano liberi grazie a questa catarsi che non è solo musica, ma un gioco di cariche e rilasci, ambient che si fonde con droni e con la poesia in lingua italiana, una immersione completa in un sogno, in una sospensione dei nostri sensi che ci conduce in una dimensione altera e fantastica.

Un pezzo come “Apertura dei sigilli” è un andare incontro alla luce bianca, con una musica che è battito pulsante e vivo, onda cerebrale che non si spegne ma cambia, con quella frase “…non riesco più a svegliarmi…” che è sconvolgente per forza e penetrazione dentro la nostra psiche, si sente il freddo dell’alta quota della libertà, come se si stesse morendo, ma è oltre la morte, un andare finalmente integralmente in un sogno, traccia di una forza tremenda. Cinque tracce come cinque fasi di un’invocazione, cinque momenti di confronto con una ‘presenza’ che non vuole darsi e darci pace, cinque passi per incontrare il mostro alla fine del libro, e rinchiuderlo con un sigillo marchiato sulla pelle.

Il disco è un vero e proprio rituale che ha lo scopo di lasciare andare i propri demoni, in seguito ad un lavoro approfondito che non ha mai fine in realtà, che è il nostro nutrimento e miglioramento.

La scelta di Nàresh Ran è ancora più estrema rispetto ai dischi precedenti, dove l’ambient non era ancora così estremo e immaginifico come qui. Come nel buddismo più oltranzista, Nàresh Ran non ci mostra solo il bello ma ci porta soprattutto dentro il brutto, dentro il male, dentro il nero come in “Chiusura dei sigilli”, dove il nostro male tende a sopraffarci, ma lasciandolo scorrere si possono chiudere i sigilli e passare alla fase successiva, ovvero il lasciar andare di ” Lasciami andare”, che è quasi un’invocazione dei nostri demoni ad essere lasciati liberi, perché essi non sono ostacoli, ma modi di crescere o di morire per mano loro, perché il male c’è, è dentro e fuori di noi e ha artigli e zanne molto taglienti, ma anche il bene combatte, è una questione di spinte e di equilibri.

“Praesens” è un disco che possiede una connotazione totalmente differente rispetto ai dischi ai quali siamo abituati solitamente, anche per chi ascolta ambient questo va bene oltre il genere e i suoi sottogeneri. I suoni sono pazzeschi, se si chiudono gli occhi si viene trasportati in luoghi lontani, in posti dove la bellezza è la sospensione dei sensi.

Se lo si vuole considerare musicalmente questo disco è un capolavoro di ambient, di drone, e dell’uso dei synth e della voce in una certa maniera figlia del profondissimo lavoro di ricerca sonora di Nàresh Ran. Però questo oggetto sonoro è oltre la musica, vi spiazzerà e vi farà male, come vi farà andare in una dimensione dove tutto è sospeso. semplicemente il tutto è, ora, ogni, sempre.

Nàresh Ran – Praesens

Nàresh Ran – Re dei Re Minore

Tracklist
1. PRAESENS I – 08:39
2. PRAESENS II – 05:33
3. PRAESENS III – 07:57
4. PRAESENS IV – 08:19
5. PRAESENS V – 07:04

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