Nell’ombra dell’anarchia, dove il silenzio grida,
Dove la libertà è una prigione, e l’ordine si nasconde.
Nessun re, nessun servo, solo ombre danzanti,
Un teatro di silenzi, un coro di voci cantanti.
Ogni uomo è un’isola, ma insieme formiamo un ponte,
Ogni pensiero è un muro, ma insieme formiamo un passaggio.
Nessuna corona, nessuna catena, solo il suono della libertà,
Un valzer di solitudine, una sinfonia di fraternità.
E poi, come un tuono che squarcia il silenzio,
Arriva lo stato di grazia, un sussurro nel vento.
Un momento di caos, in mezzo alla tranquillità,
Un’esplosione di luce, in un mare di oscurità.
Anarchia e grazia, due gemelli in un abbraccio eterno,
Come il sole e la luna, in un cielo interno.
Creano un ritmo, una melodia che risuona nell’infinito,
Una danza di contrasti, un canto di conflitto e di merito.
Insieme, formano un quadro, un puzzle di pezzi contrastanti,
Un universo dove ogni stella può brillare con i propri colori vibranti.
Dove l’amore è un campo di battaglia, e la compassione è la spada,
Per un futuro di pace, dove la guerra è la strada.